Coronavirus, Ricciardi: più prima che poi avremo un vaccino

Le parole di Walter Ricciardi, consigliere della direzione della Regione europea dell'Oms e consulente del ministro della Salute, sull'emergenza e sull'estensione delle limitazioni a tutto il Paese. "Dobbiamo guardare i dati e dati sono preoccupanti"

Coronavirus, Ricciardi: più prima che poi avremo un vaccino

ROMA - Walter Ricciardi, consigliere della direzione della Regione Europea dell'Organizzazione mondiale della sanità e consulente del ministro della Salute, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

Ricciardi sull'estensione delle limitazioni a tutto il Paese: "Dobbiamo guardare i dati e i dati sono preoccupanti. Il numero dei casi continua ad aumentare. Nelle regioni del Nord ma anche altrove. Estensione limitazioni a tutto il Paese? Giusto. Anche perché nella originaria zona rossa il numero di casi è drasticamente sceso. Ieri è stata una giornata drammatica. Abbiamo avuto 1700 nuovi casi e tanti morti. Avere numeri del genere vuol dire che l'infezione si sta muovendo, facilitata anche da alcuni comportamenti irresponsabili, come abbiamo visto negli ultimi giorni".

Ancora Ricciardi: "Dalla Cina dicono che resta nell'aria trenta minuti e che la distanza di sicurezza sarebbe di quattro metri e mezzo? Noi stiamo studiando questo virus che è inedito. La norma che ci siamo dati è che igienizzando le superfici e lavando molto spesso le mani nell'ambiente questo virus lo distruggiamo. Lavando le mani e igienizzando le superfici diminuiamo del 70% le possibilità di contagio. La distanza di un metro, poi, è una distanza che ci rassicura".

Sul vaccino che sarebbe quasi pronto e sui farmaci usati per l'artrite reumatoide che sarebbero efficaci contro il coronavirus: "E' molto probabile che prima o poi, più prima che poi, avremo un vaccino. Israele è uno dei venti paesi che come noi, la Francia, la Germania, gli Usa, stanno cercando un vaccino. Può accelerare un po' perché non sottopone le valutazioni dei vaccini a delle misure molto stringenti. Per quanto riguarda i farmaci, stanno tutti cercando nuove terapie. Quella legata a farmaci contro l'artrite reumatoide oggi ce l'hanno segnalata anche i cinesi. E' una delle tante".

Il direttore generale dell'Oms ha inoltre parlato di reale minaccia di pandemia: "Non ci dobbiamo spaventare. Pandemia significa che una infezione invece che essere localizzata in alcuni posti è presente contemporaneamente in tutto il mondo. Non è l'apocalisse, è il segnale che dobbiamo passare ad un'altra fase. Significa che non la possiamo più contenere, ma che dobbiamo mitigarla, per ritardarne gli effetti. Attivarci per cercare di attenuare, ad esempio, la pressione sui sistemi sanitari. La pandemia è vicina, si dichiara quando vengono superati sei livelli, noi siamo al quinto".

In chiusura, Ricciardi ha dichiarato: "Questa non è la peste, ma una malattia da non sottovalutare. In Italia il 60% delle persone la supera senza avere problemi gravi. Il 40% richiede un'assistenza sanitaria. Il 10 o 15% ha problemi abbastanza seri che richiedono una terapia intensiva o sub-intensiva. Ma la malattia si può superare, anche in condizioni molto gravi. Ma è meglio evitarla. E per evitarla bisogna stare a casa. Si muova solo chi ha dei motivi per farlo. Chi deve garantire servizi essenziali è autorizzato a muoversi, ma gli altri devono limitarsi. E' l'unica cosa che può servire. Il caldo alleato contro il coronavirus? Può essere un blando alleato perché si verificano due cose. Primo, durante l'inverno la gente sta in luoghi chiusi, mentre in estate tende a stare all'aperto e a distanziarsi. E poi il caldo è nemico dei virus respiratori, che albergano soprattutto nel naso e sono amici delle temperature più fredde. Ma il caldo non sarà la risoluzione. Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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