Coronavirus, Magi (Sumai): non dimenticare i malati cronici, serve "contatto"
In Italia ci sono 24 milioni di malati cronici che, a causa delle restrizioni imposte anche agli ambulatori durante questa emergenza Coronavirus, hanno perso il 'contatto' con il loro specialista
In Italia ci sono 24 milioni di malati cronici che, a causa delle restrizioni imposte anche agli ambulatori durante questa emergenza Coronavirus, hanno perso il 'contatto' con il loro specialista. A parlarne è Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof, il più grande sindacato che rappresenta gli specialisti ambulatoriali, intervistato dal direttore dell'agenzia Dire, Nico Perrone. "Le varie circolari che sono state diffuse- spiega- indicano agli ambulatori di restare aperti solo per le emergenze e per le brevi. Questo vuole dire 3-4 prestazioni durante una giornata contro le 25 di un normale turno di servizio".
Insomma, "visitiamo alcuni ma altri no", dice Magi. E gli altri "sono pazienti importantissimi, cardiopatici, diabetici, ipertesi, persone che magari devono modificare la terapia che hanno in corso. Non devono perdere il contatto con lo specialista". Quindi, la proposta: "Che i medici specialisti negli ambulatori, che hanno i numeri dei pazienti, i quali magari avevano prenotato una visita, abbiano un contatto telefonico con loro per capire le esigenze e le problematiche, e quindi decidere poi se è il caso di vederli o meno. Non dobbiamo perdere di vista questi pazienti, che sono tanti".