Coordinatori vicariali e referenti parrocchiali. Cura per l’essere, sapere e saper fare

Il coordinatore vicariale e il referente parrocchiale sono catechisti con esperienza, preziosi e generosi facilitatori, punti di riferimento nella comunità diocesana, tra le parrocchie del vicariato, nel caso dei coordinatori e tra i catechisti di ogni parrocchia, nel caso dei referenti. 

Coordinatori vicariali e referenti parrocchiali. Cura per l’essere, sapere e saper fare

Vanno sostenuti e accompagnati nella formazione e nella cura dell’identità come emergeva lo scorso 26 novembre nell’incontro di alcune equipe formative diocesane. Il Direttorio per la catechesi precisa che la formazione del catechista non può prescindere dall’essere e dall’essere con (n. 136) in quanto il catechista, prima di tutto, deve diventare testimone della fede e custode della memoria di Dio (n. 139). Su questi presupposti, la crescita spirituale diventa parte integrante del suo servizio e questo richiede un cammino permanente. Siamo di fronte a un’evoluzione formativa che interessa tutte le sfere della persona: umana, cristiana, missionaria. Questa nuova maturazione porta a essere con, ad aumentare la capacità relazionale (n. 140). Tutto ciò non va separato dalla dimensione del sapere, inteso come conoscenza della persona che vogliamo far amare: Gesù Cristo. Per questo diventa necessario aver familiarità con le Scritture e con la storia della salvezza incarnata nella Chiesa. Il catechista va anche formato al saper fare perché comunicatore ed educatore. La formazione dovrà essere armonica rispetto a queste tre azioni: l’essere, il sapere, ed il saper fare anche per i coordinatori vicariali e i referenti parrocchiali, ai quali i catechisti fanno costantemente riferimento. Riusciranno veramente a essere coordinatori e referenti di unione e comunione solo se saranno supportati dal loro essere, sapere e saper fare.

Rosangela Roson e Isabella
Tiveron équipe formativa della Diocesi

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