Consulta nazionale antiusura: “Nel 2021 in crescita interventi su sovraindebitamento”
Il bilancio della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II. Oltre 5,4 mila le persone ascoltate lo scorso anno. In diminuzione le richieste per accedere ai benefici per usura e estorsione. “La Legge n.108 del 1996 va profondamente ripensata, rivista e superata”
Prima la pandemia, poi la crisi energetica ed infine, a peggiorare ulteriormente il quadro, anche la guerra in Ucraina. Per le Fondazioni e le associazioni antiusura si tratta di uno scenario che vede aumentare il rischio di cadere nella trappola del sovraindebitamento e una recrudescenza dell’usura: dai dati del 2021, infatti, aumentano gli interventi su casi di sovraindebitamento mentre diminuiscono le istanze per usura o estorsione. A lanciare l’allarme è la Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II che nel suo bilancio (aggiornato a fine dicembre 2021) mette in guardia dai possibili effetti delle crisi economiche ed internazionali che stiamo vivendo.
Durante il 2021 sono state ascoltate oltre 5,4 mila persone, ma in 26 anni di attività le Fondazioni associate alla Consulta, che ad oggi sono 32, hanno effettuato quasi 150 mila colloqui ed erogato poco meno di 500 milioni di euro. Il contesto attuale, tuttavia, appare inedito. “La condizione pandemica ha reso ancor più inclinato il piano sul quale, da tempo, le Fondazioni vedono scivolare i più fragili: quelli che, di fronte alla crisi economica del decennio precedente, avevano cercato appigli nell’economia informale; coloro che, pur avendo un lavoro, percepivano stipendi appena sufficienti a stare a galla e, infine, una gran parte del ceto medio, spinta via via lungo il declino, dall’incapacità di reggere ai ripetuti lockdown e alla spirale inflattiva”.
Secondo la Consulta, “l’accelerazione dell’impoverimento di quella che un tempo definivamo middle class apre scenari inquietanti - si legge in una nota -. In particolare, in un Paese come il nostro, in cui esiste una endemica illegalità, nei mesi scorsi ha destato particolare preoccupazione il rischio di una possibile saldatura tra disagio sociale e criminalità organizzata, che non esita a mettere a disposizione dei poveri l’enorme disponibilità di denaro sporco con il cosiddetto welfare criminale”.
I dati del 2021, intanto, vedono una lieve contrazione delle istanze aperte o per estorsione, o per usura. “Nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2021 sono pervenute al Comitato 501 istanze, 284 ai fini del beneficio economico dell’elargizione (per estorsione) e 217 per l’erogazione del mutuo (per usura). Dal confronto con gli anni precedenti, risulta confermata una generale diminuzione delle richieste da parte di entrambe le tipologie di vittime”. Ad aumentare sono le consulenze e gli interventi in materia di sovraindebitamento. “Sono stati ben 164, sensibilmente aumentati rispetto all’anno 2020, i casi trattati in materia di sovraindebitamento da parte di 18 Fondazioni - si legge nella nota -; questo strumento – a seguito delle modifiche apportate dal decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, coordinato con la legge di conversione 18 dicembre 2020, n. 176 – si stia rilevando per alcune associate molto utile nella soluzione di casi non assistibili secondo gli strumenti ordinari a disposizione. Assommano a un totale di quasi 800 mila euro, importo aumentato rispetto all’anno 2020, i 196 interventi effettuati complessivamente nel corso del 2021 in materia di microcredito da parte di 10 Fondazioni associate.
Per la Consulta, però, gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare il sovraindebitamento e l’usura, come pure l’azzardo “non sono più, da tempo, all’altezza delle necessità, dell’emergenza che tocchiamo con mano ogni giorno ad ogni latitudine in Italia - conclude la nota -. La Legge n.108 del 1996 va profondamente ripensata, rivista e superata, perché a 25 anni dal suo varo non è più in grado di dare quelle tempestive risposte che centinaia di migliaia di persone, di famiglie, ci supplicano di dare loro per non cadere o restare ostaggi della criminalità piccola, media e grande del Paese”.