Consiglio europeo: vertice dei 27. Costa, “per la difesa fare di più e insieme. Più soldi per le armi”. L’ombra di Trump sull’Ue
“Dobbiamo fare di più. Dobbiamo farlo meglio e più velocemente. E dobbiamo farlo insieme”.
Nelle parole del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, c’è un primo bilancio del vertice informale dei 27 capi di Stato e di governo riuniti ieri, fino a tarda sera, a Bruxelles per discutere di difesa. E proprio alla difesa si riferisce Costa quando afferma, preoccupato: “La guerra in corso in Ucraina, gli attacchi informatici e ibridi, la situazione in Medio Oriente, tutto ciò richiede un forte approccio europeo per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini, per garantire la pace nel nostro continente. E costruire l’Europa della difesa è parte integrante di questo progetto. Le nostre discussioni si sono concentrate su tre argomenti principali: capacità, finanziamenti e partnership”. Sul summit, che ha ospitato in due momenti separati il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e il premier britannico Keir Starmer, pesava l’ombra di Trump, con il possibile disimpegno militare degli Usa in Europa e con le continue e ambigue minacce di dazi commerciali.
Sulle capacità di difesa “che dovrebbero essere sviluppate in via prioritaria”, Costa afferma: “Accettiamo di concentrarci sulle lacune più critiche identificate dagli Stati membri attraverso il lavoro dell’Agenzia europea per la difesa, in piena coerenza con la Nato. E di concentrarci sulle aree in cui vi è un chiaro valore aggiunto dell’Ue. Nella discussione odierna, c’è stata un’attenzione alla difesa aerea e missilistica, ad esempio, ma anche, per citarne solo alcuni, missili e munizioni, mobilità militare e abilitatori strategici”. Specifica: “C’è stato un altro messaggio molto chiaro oggi: il rafforzamento dell’industria europea della difesa deve essere al centro di questo sforzo: dobbiamo produrre più capacità di cui abbiamo bisogno e farlo più velocemente”.