Consiglio d’Europa: summit a Reykjavik. Mons. Ganci (Santa Sede) al Sir, “pace, sostegno all’Ucraina e ambiente temi prioritari”
“In questo quarto vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa anche la Santa Sede sarà presente con una delegazione guidata dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin”.
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Lo spiega al Sir mons. Marco Ganci, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’organizzazione internazionale che ha sede a Strasburgo. La presidenza islandese del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ospita a Reykjavik oggi e domani un vertice dei capi di Stato e di Governo dei 46 Stati membri. Si tratta del quarto summit Consiglio d’Europa dalla sua istituzione nel 1949. Mons. Ganci aggiunge: “ciò dimostra l’attenzione e l’importanza che la Santa Sede rivolge verso le attività del Consiglio d’Europa e al quale guarda con attenzione, soprattutto per le tematiche che saranno discusse in questo vertice, legate soprattutto alla situazione e al sostegno dell’Ucraina, e al problema dei bambini che sono stati deportati in Russia”. “Uguale attenzione è rivolta al tema della pace, che è a fondamento del Consiglio d’Europa. La Santa Sede cerca sempre, con le sue possibilità, di essere parte attiva della ricerca di una possibile soluzione di pace, perché dobbiamo sempre pensare a tutte le persone che soffrono e che muoiono”. Secondo ganci “un’altra importante priorità che questo vertice affronta è la protezione dell’ambiente, per cercare di tutelare la nostra ‘casa comune’: è questo, come ben noto, l’auspicio che la Santa Sede porta avanti da più anni anche grazie agli insegnamenti dell’enciclica Laudato si’”.
“Il vertice – segnala una nota emessa dal Consiglio d’Europa – rappresenta un’opportunità storica per i leader europei per riaffermare il loro impegno comune ai valori fondamentali del Consiglio d’Europa e per riorientare la sua missione alla luce delle nuove minacce ai diritti umani e alla democrazia, nonché per sostenere ulteriormente l’Ucraina attraverso misure concrete per aiutare a ottenere giustizia per le vittime dell’aggressione russa”. Il vertice “dovrebbe anche incoraggiare iniziative volte ad affrontare le sfide emergenti alla democrazia e ai diritti umani, tra cui l’ambiente e l’intelligenza artificiale”.