Come sarà Milano nel 2046? Accogliente e attenta a bambini e donne

Presentati i risultati della ricerca condotta dal Laboratorio promosso dalla presidenza del Consiglio Comunale. Coinvolte 249 persone da cui sono emersi 343 desideri su come vorrebbero fosse la Milano del futuro. E anche le 329 minacce che incombono sulla città. “Ora comincia il confronto pubblico sui temi emersi”

Come sarà Milano nel 2046? Accogliente e attenta a bambini e donne

La salute dei bambini, la formazione universitaria, la condizione della donna: sono questi alcuni dei desideri di chi immagina Milano nel 2046. Una città migliore che sappia valorizzare il senso civico, l'educazione, che non esclusa nessuno. Non è il libro dei sogni, ma l'esito del Laboratorio Milano 2046, composto da esperti e che ha condotto per un anno e mezzo un'ampia indagine, intervistando 249 persone. Il laboratorio è promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale. Il suo obiettivo è di immaginare e studiare possibili vie di sviluppo della città che ne innalzino la qualità di vita e puntino al benessere equo sostenibile dei cittadini. Oggi sono stati presentati i risultati della ricerca dal titolo “Alla ricerca del benessere: desideri, timori, rappresentazioni della Milano che sarà”. “Abbiamo raccolto 343 obiettivi desiderati dalle persone coinvolte nella ricerca – racconta Francesca Berté, esperta di scenari sociali che fa parte del comitato scientifico del Laboratorio-. E anche 329 minacce o rischi per la Milano del futuro”.

Quel che emerge dai desideri e dalle speranze è il volto di una città attenta alle persone, che mette in primo piano la formazione e il benessere. Anche se non mancano le preoccupazioni: “Ci si interroga sulla solitudine -aggiunge Sergio Sorgi, esperto di welfare ed economia-. È una città che sta invecchiando. Però emerge una visione aperta, non c'è rassegnazione. I problemi non mancano, ma non c'è il desiderio di abbandonare la nave. È come se staccando la spina del presente e attaccando quello del futuro, ci si liberi da tanti pesi e si sia più capaci di avere una visione positiva”.

“Si chiude una fase importante del lavoro di Milano2046, quella della ricerca -commenta Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio Comunale-, e comincia quella ancora più fondamentale del confronto pubblico sui temi emersi durante questo percorso”.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)