Chiuppano. Il campanile torna a splendere

Chiuppano. È partito l’intervento di restauro conservativo al pregevole manufatto eretto nell’Ottocento dall’ingegner Carlo Fonato di Thiene. La torre campanaria del paese vicentino attendeva da tempo un restauro all’esterno: gli intonaci e le parti in pietra vertevano ormai in uno stato di ampio degrado.

Chiuppano. Il campanile torna a splendere

È terminato il primo lotto di lavori di restauro conservativo all’ottocentesco campanile della parrocchia di San Michele
arcangelo di Chiuppano. Un manufatto di pregevole fattura sia per l’aspetto architettonico sia per l’uso dei materiali, con particolare riferimento a quelli lapidei (marmo), caratteristici del contesto pedemontano. Una particolarità: essendo quello della precedente parrocchiale, sorge lontano dall’attuale.

«Dopo il restauro della chiesa – racconta il parroco, don Loris Gasparella – era nato nella comunità il desiderio di mettere mano anche al campanile, che ne aveva necessità. Grazie al bonus facciate e al generoso contributo dei fedeli, che ringrazio, abbiamo potuto riportare il campanile al suo splendore originario». In futuro si pensa di mettere mano anche al centro parrocchiale. La torre campanaria di Chiuppano fu eretta dall’ing. Carlo Fonato di Thiene con la partecipazione di tutti i chiuppanesi. Vi si possono individuare quattro sezioni: un basamento tronco-piramidale in pietra lavorato a bugnato; il fusto; la cella campanaria con il tamburo, sopra il quale si erge la statua del patrono, san Michele arcangelo. Il cornicione è formato da conci di pietra sagomata, sopra i quali era posta una protezione in lamiera ormai molto degradata. La cella campanaria è caratterizzata da bifore, con colonne, capitelli e altri elementi in pietra bianca e rosa. Il campanile versava in stato di visibile degrado: il materiale lapideo in particolare era fortemente aggredito da biodeteriogeni e incrostazioni, oltre a patine vegetali e muschi sui lati con minore esposizione solare. Sul bugnato del fusto a est si notava anche traccia di una colatura di ferro. Gli intonaci presentavano zone con strato di finitura dilavato o perduto.

Il restauro ha previsto la pulitura degli elementi in pietra e il seguente trattamento biocida, stuccature e fissaggi, consolidamento tessiturale, e altri interventi. Per gli intonaci si è proceduto mediante rifacimento localizzato usando impasti compatibili. L’ultima fase è consistita in una tinteggiatura al latte di calce. A eseguire i lavori la ditta Borin comm. Dino&Figlio snc, con la direzione lavori dell’architetto Luca Bertolin e del geometra Simone Zuppa.

Una grande gioia per tutta la comunità

Il restauro del campanile è stato solennemente inaugurato la terza domenica di Avvento, con una processione che ha portato i fedeli fino alla chiesa parrocchiale.

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