Casa, la difficile vita degli studenti fuori sede alle prese con il “mercato delle stanze”

Tra truffe, raggiri e prezzi alle stelle trovare una casa a Milano è diventato sempre più difficile. Lo spiega una ricerca del Politecnico. E così nasce uno sportello di orientamento

Casa, la difficile vita degli studenti fuori sede alle prese con il “mercato delle stanze”

Truffe, raggiri, stati d’ansia e, naturalmente, prezzi alle stelle. È costellata di difficoltà la ricerca di un alloggio adeguato (e perfino inadeguato in alcuni casi) per gli studenti italiani fuori sede e stranieri iscritti al Politecnico di Milano, ma anche in altri atenei milanesi, tra cui Cattolica, Statale, Humanitas e San Raffaele. Lo attesta un progetto ancora in corso intitolato “Studmihome”, ideato e condotto nell’alveo di Polisocial, il programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano, che ha ricostruito il percorso a ostacoli che molti studenti fuori sede, in particolare quelli internazionali, incontrano nella ricerca di una casa nel capoluogo lombardo. “L’idea nasce dalla mia lunga esperienza con gli studenti, che hanno spesso condiviso con me storie preoccupanti riguardo al mercato immobiliare milanese – spiega Giuliana Costa docente di Sociologia al Politecnico e referente scientifica del progetto –. Mentre gli italiani segnalano principalmente i costi elevati della vita in città, quelli stranieri riferiscono di vere e proprie truffe e raggiri, con effetti sul benessere psicologico. Il progetto mira non solo a studiare, ma anche a fornire agli studenti e ai futuri studenti degli strumenti per orientarsi nel mercato immobiliare con un’attenzione particolare ai problemi di accesso ad alloggi dignitosi e a prezzi accessibili”.

I numeri della ricerca

Dal progetto, che è stato condotto attraverso decine di interviste in profondità e oltre 4.400 questionari somministrati a studenti, emerge un quadro variegato e a tratti preoccupante. Il primo elemento riguarda il modo di abitare: l’80% degli studenti abita in condivisione e solo il 20% abita per conto proprio, il che dimostra l’esistenza di un fiorente “mercato delle stanze”. Da una prima elaborazione risulta che il 45% degli intervistati dichiara di aver perso soldi nel percorso abitativo, mentre i prezzi sfiorano i 650 euro a stanza e addirittura i 500 per una stanza condivisa (ma i dati di Immobiliare.it riferiscono di affitti di 700 euro a stanza per contratti nel 2024) e gli studenti internazionali pagano mediamente di più degli italiani. Inoltre, il 28% degli studenti ha riportato contraccolpi psicologici dovuti alle difficoltà nel trovare un alloggio, il 65% ha riscontrato che gli alloggi disponibili erano di bassa qualità, il 25% vive in affitto senza un contratto regolare e il 30% ha avuto a che fare con annunci ingannevoli.

Lo Sportello di orientamento abitativo

Uno degli aspetti più significativi emersi dalla ricerca riguarda la disparità nei costi degli affitti tra studenti italiani e stranieri. “Le interviste qualitative hanno messo in rilievo quanto sia difficile avere accesso ai servizi in generale e a un alloggio adeguato in particolare nel momento in cui non si padroneggia bene la lingua italiana” sottolinea Costa. Peraltro, quasi la metà degli studenti trova casa tramite canali informali, come amici e conoscenti, cosa che penalizza gli stranieri. Per affrontare le difficoltà degli studenti, il progetto ha avviato uno Sportello di orientamento abitativo, con l’obiettivo di fornire informazioni chiare e attendibili. “Questo servizio potrebbe diventare un punto di riferimento stabile per tutti gli studenti del Politecnico e non solo, visto che potrebbe essere replicato da altri Atenei”. Con circa 68 mila studenti fuori sede su un totale di oltre 200 mila (numeri che non includono gli studenti Afam), la pressione sul mercato immobiliare è evidente. E l’aumento del numero di studenti stranieri negli ultimi 10 anni, soprattutto al Politecnico e alla Bocconi, ha esacerbato la domanda di alloggi. “Ma il problema degli studenti non riguarda solo loro, bensì l’intera comunità e la città di Milano nel suo complesso – conclude Costa – Per questo, dallo scorso aprile, abbiamo avviato il servizio di sportello in via sperimentale. L’idea è quella di creare un punto di riferimento unico che aiuti gli studenti a navigare nel complesso mercato immobiliare milanese, diventando consapevoli delle normative e dei diritti e doveri di cui sono portatori. La casa e il diritto alla studio vanno mano nella mano”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)