Caritas Congo, “la popolazione ha bisogno di pace”. Tra gli sfollati è emergenza colera
Oggi Papa Francesco celebra a Kinshasa la grande messa all'aeroporto "Ndolo", poi nel pomeriggio incontrerà le vittime del conflitto nell'Est della R.D. Congo e poi le organizzazioni caritative. Parla al Sir da Kinshasa Boniface Nakwagelewi ata-Deagbo, segretario esecutivo di Caritas Congo.
“Questo chiediamo: la pace, la pace, la pace. La popolazione ha bisogno di pace”. Lo ripete con forza, scandendo la parola più volte, perché il messaggio arrivi forte alle orecchie del mondo, in questi giorni in cui Papa Francesco è in visita a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, dove rimarrà fino al 3 febbraio per poi recarsi in Sud Sudan fino al 5 febbraio. A parlare al Sir da Kinshasa è Boniface Nakwagelewi ata-Deagbo, segretario esecutivo di Caritas Congo, descrivendo una capitale in festa per l’arrivo del Papa, a 37 anni di distanza dalla visita di Giovanni Paolo II, quando il Paese si chiamava ancora Zaire. Oggi alla messa alle 9,30 nell’aeroporto Ndolo sono attese almeno un milione di persone, addirittura “due o tre milioni” secondo il responsabile della Caritas nazionale. Di fronte all’incredulità per tale cifra ribadisce: “I cattolici sono quasi la metà della popolazione, ci sarà sicuramente tantissima gente”.
“Siamo pronti ad accogliere il Papa, siamo tutti emozionatissimi – dice -, ci sono foto e manifesti ovunque. Ieri abbiamo smesso di lavorare a mezzogiorno, la gente sta affollando le strade dove passerà, anche se moltissimi lo seguiranno in televisione”. Nel pomeriggio Papa Francesco incontrerà alla nunziatura apostolica le vittime del conflitto nell’Est del Paese e poi i rappresentanti di alcune opere caritative: “Tra le vittime ci saranno donne, bambini, persone con mutilazioni a causa della guerra, a cui hanno tagliato le gambe, le braccia – racconta -. Molte sono fuggite e arrivate a Kinshasa, dopo essere state aiutate da Caritas Goma”.
La Repubblica Democratica del Congo ha più di 52 milioni di fedeli cattolici, circa la metà della popolazione. A Kinshasa vivono 15 milioni di abitanti, la maggioranza in povertà. La Chiesa cattolica sostiene più di 13.100 scuole elementari nel Paese e il 40% delle strutture sanitarie, mentre la Caritas è presente in 47 diocesi del Paese. Fornisce aiuti umanitari, assistenza ai rifugiati e agli sfollati interni (oltre 5,5 milioni nel Paese), educazione e cure contro le malattie endemiche, la malnutrizione, Hiv/Aids, tubercolosi, malaria, colera.
Le urgenze umanitarie. “Attualmente abbiamo tante crisi nel Paese: l’insicurezza in tutto l’est del Paese, nel Nord Kivu, la guerra tra l’esercito governativo e il gruppo M23 con violenze e uccisioni, milioni di sfollati – racconta Nakwagelewi ata-Deagbo -. Anche a Kinshasa sono arrivate tante persone in fuga.
Vivono in strada in condizioni precarie, tra loro si è diffuso anche il colera: le prime vittime sono i bambini”.
La visita del Papa arriva in un momento in cui la Repubblica Democratica del Congo sta vivendo scontri mortali tra i militari e i ribelli dell’M23 (appoggiati dal Rwanda). Nelle regioni dell’Est – Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu – sono presenti oltre 120 gruppi armati. La scorsa settimana, le forze di pace delle Nazioni Unite (Monusco) hanno scoperto fosse comuni con più di 50 vittime nella provincia di Ituri. “Ci aspettiamo dal Papa un messaggio di pace, perché senza la pace non si può progredire – scandisce il segretario generale di Caritas Congo -. I congolesi sono un popolo coraggioso ma nell’insicurezza non si può lavorare e vivere. Perciò
la popolazione chiede una pace duratura, per poter uscire dalla povertà e dall’insicurezza alimentare, per scolarizzare i propri figli”.
Secondo Nakwagelewi ata-Deagbo la presenza del Papa in Congo “darà un grande contributo al processo di pace, sperando che la comunità internazionale possa stabilizzare la situazione, anche se siamo consapevoli che la pace non arriverà in maniera automatica”. Le sue parole, prosegue, “possono avere un enorme impatto. Io spero sia ascoltato da tutti i congolesi, da coloro che fanno la guerra, dalle Nazioni Unite, dalla comunità internazionale e dalla Chiesa universale. Abbiamo veramente la speranza che sia ascoltato da tutti”.
Domani l’incontro con i vescovi. Domani, 2 febbraio Papa Francesco incontrerà giovani e catechisti allo stadio dei martiri di Kinshasa. E prima della partenza si consulterà con la Conferenza episcopale congolese (Cenco). Anche le prossime elezioni presidenziali del Congo, previste il 20 dicembre 2023, saranno probabilmente all’ordine del giorno.