Azione Cattolica. Esperienza di fraternità ricca e rigenerante: così è stato vissuto il campo estivo
Sembrava una sfida ritrovarsi, in sicurezza, a Camporovere. Sfida vinta insieme
In tempo di pandemia, riuscire a vivere un’esperienza di fraternità ricca e rigenerante come un camposcuola adulti a famiglie... era davvero una sfida. Oggi, scorrendo le foto di quei giorni e rileggendo i pensieri annotati mi viene da dire: sfida accettata e vinta assieme! Il campo si è svolto dall’8 al 14 agosto nella casa dell’Ac diocesana a Camporovere, coinvolgendo una trentina di persone di tutte le età. Cosa resta in me di quei giorni sull’Altopiano? Cosa mi porto a casa? Ecco alcune parole-chiave.
Affetto
Poche settimane dopo l’apertura delle iscrizioni il campo aveva già fatto registrare il tutto esaurito: c’era davvero in tutti un forte desiderio di stare assieme dal vivo e di gustare la presenza gli uni degli altri. Una volta al campo è stato bello riallacciare i rapporti e ritrovarsi in compagnia, in molti casi a un anno di distanza dall’ultimo ritrovo: si respirava aria di famiglia, di comunità.
Serenità
Il campo si è svolto nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti-Covid, ma (quasi) mai questo ha portato ad appesantire o limitare la bellezza delle proposte. I più bravi, come sempre, sono stati i bambini, capaci di insegnare anche a noi grandi come vivere con naturalezza le attenzioni necessarie.
Generazioni
Al campo c’erano davvero persone di tutte le età, dai piccolissimi (due ancora “nella pancia” della rispettive mamme) a due adultissime. La convivenza tra diversi ritmi e necessità è diventata presto convivialità: anche così abbiamo “abbracciato” gli uni le caratteristiche degli altri.
Totalità
Il campo ha messo in movimento tutta la persona: dal “risveglio muscolare” al mattino, alla calma della veglia alle stelle, dalle esperienze a contatto con la natura, all’ascolto attento delle testimonianze e dei confronti in gruppo.
Anna Zamarin