“Argentovivo”, Silvestri a Sanremo contro bambini sedati e istituzionalizzati?
Apre il dibattito la canzone che Daniele Silvestri ha portato a Sanremo: un ragazzo di 16 anni racconta la “prigionia” di scuola, famiglia e farmaci. Per il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani “giusta preoccupazione per il dramma dei bambini sedati”
ROMA – Se Daniele Silvestri volesse solo provocare, o far sorridere, o piuttosto scrivere una canzone impegnata, perfino un “manifesto” contro l'istituzionalizzazione e la sedazione dei bambini, solo lui potrà dirlo. Certo è che la sua canzone “Argentovivo”, in corsa a Sanremo, non è passata inosservata. Se molti professori e professionisti della scuola non hanno gradito affatto il riferimento alla scuola come carcere, ora una nota positiva arriva dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, che nel testo di Daniele Silvestri legge una denuncia del “dramma dei bambini sedati, la cui unica colpa è di avere l’argento vivo addosso”. Il riferimento è probabilmente alla frase “Dottore io così agitato, così sbagliato, con così poca attenzione, ma mi avete curato e adesso mi resta solo il rancore”.
Coglie l'occasione, il Comitato, per ricordare la recente pubblicazione, da parte del Comitato dei diritti del fanciullo dell'Onu, delle Osservazioni e raccomandazioni all’Italia in merito all’implementazione dei diritti dei bambini, che riguardano anche le diagnosi psichiatriche e l’uso di psicofarmaci per i bambini in Italia. “Constatando la continua assenza di un sistema completo per monitorare lo stato di salute mentale dei bambini, l'accesso limitato ad un'adeguata assistenza sanitaria mentale per bambini con disturbi neuropsichiatrici, l'aumento del numero di bambini con problemi comportamentali e bambini con diagnosi di ADD/ADHD, e l'aumento della prescrizione di farmaci psicotropi o psicostimolanti e antidepressivi, il Comitato raccomanda allo Stato membro di assicurarsi che le diagnosi ai bambini con ADD/ADHD siano attentamente esaminate e che la prescrizione di farmaci sia utilizzata come misura di ultima istanza e solo dopo una valutazione individualizzata dell'interesse superiore di quel bambino” e che “i bambini e i loro genitori siano adeguatamente informati sui possibili effetti collaterali della prescrizione di farmaci e sulle alternative non mediche”..
Secondo il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, “nella sua canzone Silvestri racconta in modo poetico ed artistico la vita di un ragazzo di oggi, facendoci capire e intuire che cosa pensano i ragazzi - afferma Paolo Roat, direttore del Dipartimento Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - Non nascondiamo la nostra preoccupazione per la situazione della tutela minorile in Italia e siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare. Abbiamo già preso contatti con i Ministeri interessati. Ci auguriamo che nei cinque anni che ci separano dalla prossima audizione dell’Italia presso le Nazioni Unite molti problemi saranno risolti o in vita di risoluzione. Vorremmo che le prossime canzoni presentate a San Remo siano un inno alla vita, e che i ragazzi non debbano più dire: 'Ho sedici anni e vivo in un carcere. Se c’è un reato commesso là fuori è stato quello di nascere'”.