Alzheimer e Covid-19, da dove far ripartire progettazione e cura?
Fondazione Maratona Alzheimer organizza un ciclo di incontri per affrontare il tema degli anziani con Alzheimer o demenza, tra coloro che hanno pagato un prezzo più alto alla pandemia: “Avviare una valutazione sul rischio di aggravamento delle cronicità”
“Mai come nell’ultimo anno, a causa della pandemia da Covid-19, si è parlato tanto di anziani – spiega la Fondazione Maratona Alzheimer -. Gli anziani che morivano da soli nelle rsa, nei reparti di rianimazione, gli anziani fragili a cui nessuno più poteva fare visita, gli anziani separati da figli e nipoti e da tutte le figure di riferimento. Tra gli anziani abbiamo registrato il più alto numero di morti da Covid, una perdita enorme per il tessuto sociale dell’intero paese. Una perdita di quella memoria collettiva a cui da sempre si fa riferimento: la generazione della guerra e del dopo guerra, quella che ha subito i bombardamenti, che ha patito la fame, che è emigrata a cercare fortuna ha pagato un prezzo enorme allo scoppio della pandemia. Tra questi gli anziani più fragili con demenza o Alzheimer che hanno manifestato un marcato peggioramento della sintomatologia cognitiva, comportamentale ed emotiva”. È a partire da questi presupposti che la Fondazione Maratona Alzheimer – costituita a settembre 2020 – inaugura oggi, 30 marzo, un ciclo di incontri gratuiti, a distanza (in diretta sulla pagina Facebook), per affrontare il tema degli anziani con Alzheimer o demenza, a cominciare dalla cura. “Alzheimer e Covid-19, i difficili percorsi di cura”: è questo il titolo del primo webinar a cui parteciperanno Cecilia Di Donato, regista e attrice, che proporrà un estratto dello spettacolo presentato all’Alzheimer Fest nel 2020, patrocinato dalle associazioni Alzheimer dell’Emilia-Romagna; il presidente della Fondazione Maratona Alzheimer, Stefano Montali, che presenterà la Fondazione stessa e gli obiettivi prefissati per questo primo anno di attività; il Prof. Marco Trabucchi che nel corso del suo intervento illustrerà il documento AIP “La demenza e il Covid-19 i difficili percorsi delle cure”.
“Da tutto accaduto sin qui - continua la Fondazione - c’è una lezione da acquisire, un nuovo percorso da avviare, una nuova progettazione dei servizi alla persona che deve nascere dalla collaborazione di ogni ente, pubblico e privato, tale da consentire il superamento di soluzioni individualistiche. E per farlo abbiamo bisogno di una riflessione comune. C’è poi da affrontare quanto, sul piano medico e scientifico, costituirà da ora in poi un bagaglio di conoscenze necessario per affrontare il post pandemia e occorre una approfondita valutazione sul rischio di aggravamento del quadro di cronicità nei pazienti con demenza a causa del Covid”.
Obiettivo degli incontri, coinvolgere operatori, volontari, professionisti, caregiver e società civile per far conoscere non solo le attività della Fondazione Maratona Alzheimer, ma per ricreare un clima di partecipazione collettiva utile a sconfiggere l’isolamento e il senso di solitudine che tanto ha inciso nella vita dei più fragili. Il ciclo di incontri procederà fino a giugno, la prossima data è fissata per mercoledì 7 aprile con il titolo: “Per non dimenticare l’esperienza”.