Accessibility Days 2022: grandi numeri tra innovazione, progetti, big del digitale e della comunicazione
Oltre 2.100 iscritti, 900 partecipanti in due giornate e ben 630 partecipanti ‘unici’ in presenza. La sesta edizione degli Accessibility Days si chiude con numeri da capogiro che decuplicano i dati registrati negli anni precedenti. Il messaggio comune: “L’accessibilità deve diventare parte integrante della vita sociale”
Oltre 2.100 iscritti, 900 partecipanti in due giornate e ben 630 partecipanti ‘unici’ in presenza. La sesta edizione degli Accessibility Days si chiude con numeri da capogiro che decuplicano i dati registrati negli anni precedenti. “Segno – spiegano gli organizzatori – che l’accessibilità si sta confermando sempre più un tema di assoluto interesse nel panorama tech e digitale”.
Una grande attenzione dovuta anche all’avvicinarsi del 28 giugno 2025: data entro cui produttori e fornitori di servizi dovranno adeguarsi all’Atto Europeo sull’Accessibilità, rendendo accessibili prodotti e piattaforme e completando quella rivoluzione digitale che nella sola Ue riguarda 100 milioni di persone con disabilità.
Conferenze, workshop, aree tematiche e software house internazionali hanno caratterizzato la due giorni ospitata nel prestigioso Istituto dei Ciechi di Milano. Insieme a proposte e innovazioni presentate in anteprima.
È il caso dei due progetti sviluppati come tesi magistrale al Politecnico di Milano: ConWeb, un nuovo paradigma di navigazione basato sull’approccio conversazionale in grado di tradurre le pagine web in conversazioni. E Vibs, una cuffia aptica sensibile al tocco per nuotatori non vedenti, che guida gli utenti utilizzando feedback vibrotattili.
Non solo professionisti del digitale, nell’edizione 2022 hanno spiccato anche realtà distanti dal mondo tech ma che hanno palesato un forte interesse per tutto ciò che è accessibilità, contribuendo fortemente all’evento. Come Gucci: “I nostri team digitali hanno presentato i progetti e gli impegni che Gucci ha intrapreso nell’ambito dell’accessibilità digitale. La nostra mission è che l’accessibilità sia il punto di partenza nella creazione dei nostri prodotti e servizi”.
Tra i big, anche TIM: “Il dolore dell’esclusione, che tutti noi abbiamo provato almeno una volta, è il motore di una grande sfida in corso nella nostra epoca: non lasciare indietro nessuno. In TIM abbiamo cominciato a rivedere i nostri strumenti e il nostro approccio, partendo proprio dall’ascolto dei nostri colleghi con disabilità. E ci siamo resi conto che, se all’inizio l’esigenza era integrare le differenze, oggi abbiamo un nuovo obiettivo: valorizzare le diversità, dare risposte a ogni bisogno per consentire a ciascuno di esprimere il proprio talento. Perché è questa la vera ricchezza di ogni azienda e ogni comunità”.
E poi Google, che ha presentato i suoi progetti “adattando le soluzioni alle persone, e non le persone alle soluzioni”. Mentre Rai Pubblica Utilità, presente insieme al Centro Ricerche Innovazione Tecnologica e Sperimentazione Rai di Torino, con l’intervento “Come costruire un prodotto audiovisivo accessibile: le sfide dei grandi eventi in diretta tv” di Maria Chiara Andriello, responsabile di Rai Accessibilità, ha illustrato l’impegno della Rai in fatto di accessibilità, spiegando il lavoro che consente di rendere accessibili manifestazioni come il Festival di Sanremo o l’Eurovision Song Contest. Non ultimo, Microsoft, secondo cui “l’accessibilità è al centro di tutto”.
“Siamo entusiasti dei risultati raggiunti e di aver visto i giganti del web e della comunicazione uniti nel rilanciare lo stesso, importante, messaggio – spiegano i fondatori degli Accessibility Days, Sauro Cesaretti e Stefano Ottaviani -. In questi giorni siamo stati travolti dalla grande quantità di commenti, post e tweet che celebrano l’evento. Ne citiamo alcuni, per ringraziare tutti del forte sostegno prestato: un aiuto essenziale, senza il quale non avremmo mai raggiunto questo traguardo”.
“Vorremmo concludere questo bilancio – sottolineano Cesaretti e Ottaviani - con le parole con cui il Presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto, ha aperto i lavori, perché siano un invito a fare sempre meglio in questa direzione: ‘Sogniamo il momento in cui non ci sarà bisogno di parlare di accessibilità, perché l’accessibilità sarà parte integrante della vita sociale’”.