23 maggio, Festa delle genti. Siamo un’unica famiglia, bella e ricca, che abbraccia tutti
Appuntamento in Cattedrale il 23 maggio, solennità di Pentecoste, per le comunità cattoliche straniere presenti in Diocesi. Celebreranno l’eucaristia con il vescovo Claudio: «Sarà un momento gioia e di speranza» sottolinea don Gianromano Gnesotto
Non è un caso che quest’anno la Festa delle genti coincida con il giorno di Pentecoste, domenica 23 maggio, quando alle 11.30 in Cattedrale il vescovo Claudio presiederà l’eucaristia, concelebrata dai sacerdoti che hanno il compito pastorale di seguire le comunità etniche presenti in Diocesi di Padova. Questo appuntamento – tanto atteso dai fedeli stranieri – avrebbe dovuto tenersi come da tradizione il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, nel Tempio della Pace, ma non è stato possibile a causa della pandemia. Però non si sono interrotti i rapporti tra i fedeli, curati on line – e quando possibile in presenza – dai cappellani di ciascuna comunità.
È lo Spirito – di cui, si legge negli Atti degli apostoli, i Dodici «furono colmati» a Pentecoste – che fonda l’uguale dignità di tutti i credenti: in quel giorno la Chiesa si mostra con il volto luminoso della “convivialità delle differenze”, come luogo dello Spirito in cui si manifestano vincoli che trascendono la nazionalità, la lingua, la cultura. É l’unico Spirito che edifica la Chiesa con l’apporto di una molteplicità di doni, di carismi e ministeri diversi. E sarà questa diversità a caratterizzare quell’appuntamento, «come una famiglia, una famiglia di popoli, ci raduneremo attorno alla mensa dell’eucarestia per condividere assieme il pane della Parola e il pane della vita» sottolinea don Gianromano Gnesotto, vicedirettore dell’ufficio diocesano di Pastorale dei migranti, che promuove l’evento.
All’appuntamento in Cattedrale parteciperanno fedeli di provenienze e appartenenze diverse per lingua e per espressione della fede: africani di lingua francese e inglese, cinesi, filippini, indiani, ispanoamericani, polacchi, romeni di rito latino e orientale, srilankesi, ucraini. Quella con le comunità etniche è sempre una celebrazione molto particolare, carica di colori, di manifestazioni gioiose di fede, di simboli e di lingue diverse: molti fedeli saranno presenti con i vestiti tipici della loro cultura.
Nonostante le limitazioni legate alla pandemia in corso non mancheranno le espressioni che renderanno unica la Festa delle genti: ogni comunità si presenterà con una introduzione espressa nella propria lingua; dalle comunità orientali, romena e ucraina, verrà eseguito un canto di invocazione allo Spirito; infine le preghiere dei fedeli saranno proclamate nelle diverse lingue. A conclusione della celebrazione si intonerà un canto che unisce varie lingue, proprio per proclamare assieme l’unica fede in Gesù Cristo.
«La celebrazione sarà una gioia – afferma don Gianromano Gnesotto – un segno di speranza, un’espressione della vitalità e della fede proprie di questi nostri fratelli e sorelle che vengono da lontano. Sono grato al vescovo Claudio che ha voluto dare agli immigrati cattolici della nostra diocesi il privilegio di celebrare con lui la festa significativa della Pentecoste. Poterlo incontrare e ascoltare è un grande dono, sentito dai nostri fedeli come l’incontro con il Padre di famiglia. Siamo un’unica Chiesa, bella e ricca perché riesce ad abbracciare tutti. Questa celebrazione ci dice che siamo una famiglia capace di dire che i popoli possono incontrarsi superando le contraddizioni e divisioni, vivendo la fraternità e la solidarietà».
Anche la comunità cattolica cinese di Padova, seguita dal 2018 da don Giuseppe Feng Bo, parteciperà all’appuntamento del 23 maggio: «Quel giorno saremo diverse nazioni, diverse culture, diverse lingue – afferma – potremo conoscerci e arricchirci, gustare la dolcezza della fraternità, l’amore di Dio e l’amore del prossimo in Gesù Cristo. Quest’anno celebreremo la festa proprio nel giorno di Pentecoste, segno che lo Spirito Santo agisce nelle nostre vite».
La comunità cattolica cinese conta una trentina di persone tra le quali diversi universitari e alcuni catecumeni; si riunisce per celebrazioni e incontri dall’ottobre del 2019 nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Padova.
Un’occasione per renderci più umili e solidali
«La Festa delle genti di quest’anno dovrebbe renderci tutti più umili e solidali, avendo condiviso l’amara esperienza della pandemia. Essa raccoglie ed esprime la speranza che c’è in tutti noi, ancor più consapevoli dell’unità della famiglia umana». A parlare è padre Silvestro Bartoszewski, francescano conventuale, che segue la comunità cattolica polacca di Padova, che è formata da più di trenta famiglie e da una ventina di studenti universitari. Le celebrazioni si svolgono ordinariamente nella Sala del Capitolo della basilica del Santo. La comunità è rappresentata dall’associazione Aipp, Associazione italopolacca di Padova, che promuove iniziative tra cui dal 2008 la scuola rivolta ai bambini di origine polacca, con l’obiettivo di fare in modo che, pur vivendo in Italia, possano imparare o continuare a parlare la propria lingua e conoscere la propria storia.
Tredici le comunità cattoliche straniere presenti in Diocesi
Nella nostra Diocesi sono presenti tredici diverse comunità cattoliche di varie etnie: romena, filippina, polacca, africana (francofona e anglofona), srilankese, ucraina, cinese... La maggioranza delle comunità osserva le tappe del calendario gregoriano mentre alcune, tra cui le comunità moldava e ucraina, seguono il calendario giuliano.