23 gennaio. Domenica della Parola di Dio. Felici con la Parola al centro del quotidiano
Domenica della parola di Dio. Ha posto l’accento sull’ascolto, papa Francesco, per la terza edizione della giornata – istituita nel 2019 con il motu proprio Aperuit illis – «per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo»
«Comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo»: è questa la motivazione principale per cui, nel 2019, papa Francesco ha istituito, nella terza domenica del tempo ordinario, la Domenica della Parola di Dio, quest’anno il 23 gennaio. Una giornata dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio che in questa terza edizione è accompagnata da un versetto del Vangelo di Luca: «Beato chi ascolta la Parola di Dio! (11, 28)». «Un versetto molto provocatorio – afferma fra’ Nicola Zuin, direttore della casa di spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposampiero – L’ascolto genera felicità perché ci offre una chiave di lettura altra, aiuta a discernere la presenza di Dio nella storia e a cogliere una meta, aprirci a nuove prospettive. Senza Parola di Dio saremmo ciechi. Per secoli la Parola è stata allontanata dal popolo per paura di eresie, poteva essere letta solo da studiosi, preti, teologi. Al popolo era dato il catechismo, che è Parola di Dio mediata. Ma la fede nasce dall’ascolto della Parola di Dio, quindi dobbiamo ascoltare Gesù, è lui che ci salva, è parola fatta carne. Questo passaggio non è da poco, richiede impegno, fatica, costanza».
Ciò che manca spesso è la familiarità con la Parola, che risulta quasi irraggiungibile: «Non è un articolo di giornale – evidenzia infatti fra’ Zuin – non è un romanzo. Serve uno sforzo ermeneutico, ci vuole una iniziazione all’incontro con la Parola, servono chiavi di lettura diverse perché, leggendo il testo nella nostra lingua, pensiamo di capirlo, ma non abbiamo conoscenze. Ogni comunità dovrebbe attivare processi virtuosi affinché la Parola venga letta nelle famiglie: c’è desiderio e richiesta di essere accompagnati nella comprensione».
La Parola è sicuramente fatica e impegno, ma anche mettersi in relazione, continuamente, con la vita. Lo evidenzia papa Francesco nell’istituire la giornata e nel sottolineare il valore che occupa nell’esistenza quotidiana dei credenti, impegnati a viverla e testimoniarla. Un approccio, quello legato al quotidiano, che ritroviamo anche nelle pagine della rivista Dall’alba al tramonto (Gregoriana libreria editrice) da quarant’anni strumento ed esperienza per la formazione spirituale personale o di gruppo. Nelle sue pagine, riprendendo lo stile della lectio divina, la Parola è ascolto, meditazione, preghiera e impegno personale. Il suo valore aggiunto e prezioso è il diventare abitudine quotidiana, più familiare che “teologica”, grazie soprattutto alle riflessioni di giovani, adulti, famiglie che aiutano a intrecciare la Parola di Dio con la vita di ogni giorno, rendendola così consuetudine, vera pratica quotidiana, esperienza continua, supporto per lasciarsi plasmare.
«La Parola è rigenerante, rasserenante, direi quasi terapeutica. Sperimento su di me la sua forza guaritrice e il suo potere anche nel quotidiano – racconta Nicola Visentini, che dal 2014 frequenta il gruppo biblico della parrocchia di San Bonaventura di Cadoneghe, insieme a una ventina di altre persone – Il versetto che accompagna la Domenica della Parola di Dio di quest’anno bene lo dimostra: è felice chi ascolta, e, prosegue, chi la mette in pratica. I credenti dovrebbero avere più possibilità di approcciarsi, di leggere la Parola, avere più familiarità perché è una lampada per i nostri passi e soprattutto fare lo sforzo di andare oltre alle pagine del Vangelo che si leggono la domenica. C’è una ricchezza, un contesto, una continuità da scoprire».
Per la comunità Malbes del Bassanello, la Parola di Gesù è uno dei pilastri, un fondamento su cui è nata. Nella canonica della parrocchia vivono una famiglia e una suora comboniana. Con loro anche un’altra famiglia che per ragioni di spazio vive altrove. «È luce ai nostri passi, illumina le nostre vite e le nostre vite illuminano la Parola in un circolo continuo – sottolineano suor Carmela Coter e Mario Zarantonello a nome della comunità – Lì troviamo il senso del nostro essere cristiani. Cade nei cuori e attecchisce a seconda del momento, più o meno fertile, che trova. Noi, una volta a settimana, la mettiamo sul piatto, con semplicità e fiducia, la condividiamo, diventa concreta. È una lettura “popolare”, una ricchezza senza pretese di teologia. La comprendiamo e la mettiamo in pratica. L’ascolto, come dice il versetto di Luca, porta a fare una prima conversione, ad aprirsi all’altro. Ecco perché sono beato, felice, perché nel metterla in pratica, ecco il secondo passaggio, mi apro all’amore fraterno, tendo la mano all’altro. La Parola di Dio crea uno stile di vita, aiuta a leggere la vita in un certo modo, senza scoraggiarsi, crea quella tensione che spinge a un “noi” sempre più grande. Ci rende sempre più fratelli».
Bibbia quiz, la Pastorale dei giovani promuove la 3a edizione
In occasione della Domenica della Parola di Dio, la Pastorale dei giovani lancia la terza edizione del Bibbia quiz. Sono più di un centinaio di domande, realizzate dai vincitori dello scorso anno, per avvicinarsi alla Sacra Scrittura. Si può partecipare da soli o in gruppo. Info e link al quiz (accessibile da giovedì 20 gennaio a martedì 25) su www.giovanipadova.it/bibbia-quiz/
A colazione, in famiglia, con la Parola di Dio
Tutto è cominciato con il regalo di nozze di un amico prete: la rivista Dall’alba al tramonto. «È stata l’occasione – raccontano Paolo Pizzato e Roberta Fontana di Thiene – per darci uno strumento concreto per “stare” con la Parola di Dio». Paolo, Roberta e i loro quattro figli – Marta (6 anni), Pietro (4), Marco e Chiara (1 anno e mezzo) – la Parola di Dio la mettono fisicamente al centro del tavolo, mentre fanno colazione. «Leggerla su Dall’alba al tramonto è per noi un bel momento di condivisione. Certo, le modalità sono cambiate con l’arrivo dei bambini. Sono diventate più rumorose, creative, colorate. Ai piccoli piace indovinare l’evangelista del giorno. A casa nostra non sono quattro gli evangelisti, ma quaranta! Diventa il racconto di una storia, che viene interrotta, poi qualcuno piange... Non ci innervosiamo di questa cosa, perché la sensazione è che la Parola di Dio è per noi proprio lì in quel preciso momento». Questa tappa quotidiana (o quasi) «dà confidenza con la Parola di Dio e dice la presenza di Gesù nella nostra quotidianità. Ci piacerebbe trasmettere questo ai bambini».
Il Sab
Il Settore apostolato biblico (Sab) della Diocesi propone, in occasione della Domenica della Parola di Dio, un semplice testo per curare l’animazione in parrocchia (può essere scaricato dal sito dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi). Il Sab si propone di valorizzare la centralità della Bibbia, la promuove e la diffonde a livello popolare, favorisce l’animazione biblica dell’intera pastorale (liturgia, carità, cultura, ecumenismo…). Da diversi anni pubblica i sussidi per i Centri di ascolto che si utilizzano nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima.