Aspettando il 2020. Concerto conclusivo del ciclo “I Concerti della domenica” dei Solisti Veneti il 1° dicembre alle 11
Si chiude domenica 1° dicembre il ciclo de “I Concerti della domenica” dei Solisti Veneti. Sul palco dell’Auditorium Pollini di Padova la bacchetta di Giuliano Carella dirigerà l’orchestra di fatto proiettandola verso il futuro: “Il Concerto ripercorre le prospettive già tracciate da Claudio Scimone – spiega il nuovo direttore de I Solisti Veneti – anticipando quindi quelli che saranno i grandi temi musicali dell’anno prossimo”.
Il Concerto dedicato alle Celebrazioni del 2020 introduce al pubblico un anno che si presenta ricco di occasioni importanti: a partire dal 250.esimo della morte di Giuseppe Tartini, compositore fondamentale nella storia dei Solisti Veneti. “Per il Concerto di domenica prossima – continua Carella – è stata fatta una scelta non scontata. Invece del violino solista strumento tradizionalmente legato a Tartini abbiamo scelto di proporre pagine musicali in cui è il violoncello il protagonista, affidandolo al nostro Giuseppe Barutti, membro storico dei Solisti Veneti, riconosciuto come tra i più talentuosi e raffinati interpreti italiani dello strumento”.
L’impianto del Concerto incalza con l’immenso Beethoven del quale nel 2020 si festeggia il 250.esimo della nascita. Di Beethoven “I Solisti Veneti” proporranno la celebre “Romanza” per violino e orchestra in fa maggiore, opera dall’ampia cantabilità in cui stavolta è il violino il protagonista. Sarà quindi la volta di un virtuoso tra i più amati ed applauditi dal nostro pubblico: Lucio Degani.
Di Mercadante, del quale nel 2020 celebriamo il 150.esimo della morte, si è scelto invece un brano musicale in cui è fondamentale il clarinetto: il Concertino in si bemolle maggiore per clarinetto e orchestra da camera. Sarà quindi il solista Lorenzo Guzzoni - eccezionale clarinettista - il perno delle queste pagine musicali firmate da un indiscusso protagonista dell’800.
“E se con Lehar, di cui i Solisti propongono “Vilja”, melodia conosciutissima e straordinaria, è con Bériot che il violino, sempre con Lucio Degani, tocca un virtuosismo trascendentale, alzando molto in alto l’asticella esecutiva”, marca ancora Giuliano Carella che introduce il pezzo composto da Bruno Maderna con un’originale analogia: “Una nota particolare su una ricorrenza molto importante che I Solisti Veneti hanno voluto ricordare: quella del Centenario della nascita di Bruno Maderna, chioggiotto di nascita e musicista europeo nel senso più profondo del termine, Direttore d’orchestra, Compositore fondamentale nel tormentato percorso della Musica Novecentesca, Uomo di cultura, idealista, presenza fondamentale della tradizione veneta. Di Bruno Maderna verrà eseguito “Quartetto” brano scritto prima del 1946. In molte esposizioni artistiche dedicate ai grandi autori del ‘900 che si sono distinti per la loro originalità di linguaggio, penso a Picasso o a Dalì, ai quadri che hanno dato loro la gloria, spesso vengono affiancate le prime realizzazioni pittoriche. Un confronto indispensabile per capire la loro ricerca ed evoluzione rimanendo nello stesso tempo affascinati dalla loro padronanza della tecnica. Così anche per Maderna, che con questo Quartetto testimonia come il suo talento e la sua genialità compositiva posassero su solido mestiere e grande conoscenza e padronanza accademica”.