Nel Giorno del ricordo. Mattarella, le foibe, una memoria da riconciliare
«Le foibe furono una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono — per superficialità o per calcolo — il dovuto rilievo».
Il presidente Mattarella nella sua saggezza ha sempre calibrato con attenzione parole e gesti. Se domenica scorsa al Quirinale, alla vigilia del Giorno del ricordo, ha definito le foibe «sciagura nazionale» non lo ha certo fatto a caso. Ed è quell’aggettivo che dovrebbe far riflettere
Le foibe sono il simbolo di una feroce pulizia etnica che anche in tempi più recenti ha insanguinato i Balcani e di cui gli italiani furono allora vittima. Ma sono state anche una sciagura che ha macchiato la coscienza di un’intera nazione perché colpevolmente rimosse, temo più per calcolo politico e affinità ideologica con i carnefici che per superficialità.
Storie di un tempo passato, eppure quello scenario non è svanito del tutto. C’è ancora chi considera il Giorno del ricordo “qualcosa di destra”, quasi un contraltare al Giorno della memoria, e non rinuncia a una lettura ideologica che riduce la storia a buoni e cattivi, senza toni né sfumature.
A quella parte d’Italia Mattarella certo pensava stigmatizzando le «sacche di deprecabile negazionismo militante». Ma c’è un’altra preoccupazione che il presidente ha ricordato, ed è quella per «l’indifferenza che si nutre spesso della mancata conoscenza». Vale per le foibe come per tante altre pagine buie della nostra storia. Se il negazionismo spinge a vergare Stelle di David sulle porte di famiglie ebree o a danneggiare i monumenti alle vittime delle foibe, l’indifferenza mina alle radici la possibilità di sentirci parte di un comune cammino e di una storia condivisa.
Sono passati abbastanza anni per sottrarre le foibe alla polemica politica e consegnarle una volta per tutte alla storia dell’Italia. È tempo che quelle vittime abbiano il loro posto nella memoria e che quella ferita sia riconosciuta in tutta la sua profondità per poter essere curata. Diciamolo a voce alta: le foibe non sono argomento di propaganda politica. Sono una sciagura nazionale. Cioè di tutti noi.