Ma chi legge l’oroscopo ci crede davvero?
Perché, pur essendo una buona parte dei “clienti” di oroscopi semplici curiosi occasionali o finti cultori, non si disdegna mai di lanciare un'occhiatina alle previsioni astrologiche?
Non è certo una novità: i primi giorni del nuovo anno, come al solito, sono accompagnati – nei vari canali della comunicazione – da un’abbondante “insalata” (condita con tutte le salse possibili!) di… previsioni astrologiche! In altre parole, a ciascuno il suo oroscopo!
Beh, aldilà degli aspetti “folcloristici” della faccenda, forse è opportuno domandarsi che senso possa avere ancora, nel nostro tempo caratterizzato da un esponenziale sviluppo della scienza e della tecnologia, passando per l’intelligenza artificiale e tutte le sue potenziali applicazioni, riporre la propria fiducia – e, talvolta, perfino condizionare le proprie scelte di vita – sull’astrologia, un’arte divinatoria tanto antica (le tracce della sua origine risalgono a molti millenni fa, in Mesopotamia) quanto controversa. Neanche secoli di progresso scientifico, infatti, sembrano averne intaccato il fascino e diminuito l’interesse, dal momento che tanti ancora si affidano – in modo più o meno abituale e profondo – alle sue presunte capacità profetiche.
Dunque, perché in tanti di noi permane tanto interesse per previsioni e profili caratteriali, pur se perfettamente consapevoli della loro sostanziale inconsistenza scientifica? E, in più, chi legge l’oroscopo ci crede davvero?
A detta di molti psicologi, la risposta potrebbe risiedere nel bisogno di definire la nostra personalità e quella degli altri, in base al modo in cui percepiamo la realtà, modellando su di essa parte delle nostre aspettative.
Ritorniamo a volgere lo sguardo alla storia. Come accennato, furono i babilonesi per primi a credere che tra il moto del cielo eterno e gli avvenimenti terreni temporali vi fosse una corrispondenza (come testimonia l’antico libro “Enuma Anu Enlil”, dove si trovano i primi tentativi di interpretazione degli eventi celesti suddivisi in quattro grandi categorie, ognuna legata a una divinità). In effetti, per i popoli antichi l’universo rappresentava un mistero assoluto e le sue manifestazioni più spettacolari (come le comete o le eclissi) erano spesso interpretate come testimonianze di una volontà superiore, segni di accadimenti positivi o negativi. Qualche secolo dopo, l’astrologia si diffuse nel Mediterraneo e, nel III secolo a.C., i greci cominciarono a predire non solo il corso degli eventi, ma anche il destino di ogni individuo sulla base delle posizioni dei pianeti (oroscopo). Fondamentalmente, è la medesima idea che nutre anche oggi l’astrologia, ovvero la convinzione che la conformazione del cielo (posizione di stelle e pianeti) al momento della nascita possa influenzare la vita del singolo individuo. Certo, il fatto che la posizione dei pianeti possa influenzare il carattere e la personalità di un individuo è una credenza generalmente molto più accettata del fatto che nelle stelle si possa leggere una qualche forma di futuro.
Ma – viene da chiedersi – perché, pur essendo una buona parte dei “clienti” di oroscopi semplici curiosi occasionali o finti cultori, non si disdegna mai di lanciare un’occhiatina alle previsioni astrologiche? Probabilmente, ipotizzano gli psicologi che studiano il fenomeno, la possibilità di “conoscere” una persona attraverso le caratteristiche attribuite genericamente al suo segno (e quindi comuni a molte altre persone) è molto rassicurante. In altri termini, perché fare tanta fatica per analizzare e capire l’altro, quando basta un semplice profilo zodiacale per sapere chi ci sta di fronte?
Del resto, un simile effetto “rassicurante” si verifica anche quando leggiamo il nostro carattere secondo gli astri. Probabilmente, anche grazie ad una certa genericità. Una data personalità, infatti, per poter corrispondere a diverse persone, deve necessariamente essere narrata con un linguaggio vago ma non troppo generico, così da avere le sembianze di un profilo personale, nel quale ciascuno di noi si possa identificare. La controprova? Sta nel caso in cui a descrivere il nostro carattere sia un amico o un conoscente: spesso, non ci ritroviamo, e magari ci irritiamo pure. Sarà forse perché un vero amico, conoscendoci bene, può essere molto più preciso e puntuale di un astrologo, ma anche… meno rassicurante?
Dunque, la fiducia cieca che eventualmente viene accordata agli oroscopi e ai piani astrali sarebbe dovuta proprio al bisogno di definire la propria personalità e quella degli altri, in modo rassicurante, utilizzando però criteri diversi da quelli abituali. E in effetti, i profili dei segni zodiacali o le carte astrali non hanno niente a che fare con la ragione.
La psicologia ci avvisa anche che, se a volte sembra che gli oroscopi ci indovinino, ciò è dovuto al fatto che la mente ci “inganna”. Alcuni studi sulla percezione, infatti, hanno evidenziato come la nostra mente tenda ad interpretare e adattare alla nostra situazione personale ogni informazione che raccoglie. Nelle parole di un astrologo o tra le righe di un oroscopo, quindi, si tenderà a cogliere inconsapevolmente tutte quelle affermazioni che meglio si possono adattare alla nostra situazione, ricordando in seguito solo quelle.
Tant’è che, secondo alcuni studi, la percentuale di volte in cui un astrologo può “azzeccarci” corrisponde a quella che si raggiungerebbe tirando a indovinare.
Ma c’è anche un altro elemento che concorrerebbe a farci credere che, a volte, gli oroscopi funzionino. Si tratta del fatto che, chi ne è convinto, inconsciamente, tenderà a comportarsi in modo da farli avverare. La predisposizione psicologica, infatti, è in grado di influenzare il nostro modo di vivere le situazioni a tal punto da indurci a modificare la realtà. In parole povere, per fare avverare una predizione basta crederci! Per esempio, se una ragazza o un ragazzo leggono sull’oroscopo che il loro partner ideale appartiene al segno dell’acquario, quando ne incontreranno uno si sentiranno più forti, rassicurati dall’inevitabilità della conquista e sapranno utilizzare al meglio le loro doti di seduzione e di simpatia, aumentando le probabilità di successo.
Insomma, scherziamoci pure su, ma… ricordiamoci che la nostra vita dipende dalle nostre scelte, e non da stelle e pianeti!