La spiritualità è cura. Essere accanto alla persona malata nella sua totalità umana significa riconoscerne la dimensione spirituale
La spiritualità è alleata della nostra salute? Parrebbe di sì, almeno stando allo studio condotto dalla Harvard School of Public Health di Boston e pubblicato nel giugno 2016 sulla rivista Jama Internal Medicine. La lente degli studiosi ha esaminato per vent’anni, tra il 1992 e il 2012, lo stato di salute di un campione di 74.534 infermiere statunitensi, che all’inizio della sperimentazione avevano 60 anni: durante la ricerca sono avvenuti 13.537 decessi, di cui 2.721 per cause cardiovascolari e 4.479 in seguito a tumore.
Orbene, l’analisi degli stili di vita ha verificato che la partecipazione a una funzione religiosa, più di una volta la settimana, è stata associata a una mortalità (per tutte le cause) inferiore del 33 per cento rispetto alla non partecipazione. Con una riduzione, in particolare, del 27 per cento della mortalità cardiovascolare e del 21 per cento di quella per cancro. La ricerca, citata dal geriatra Valter Giantin nel volume Vivere a lungo e con successo, figura tra i contributi contenuti nel quaderno numero 5 di AltaVita...