La siccità? Non è solo colpa del meteo. Anche in questo campo, anni di progetti in ritardo
«La terra è creata ed affidata all’umanità come un giardino: l’immagine biblica esprime la bellezza del creato e suggerisce il compito degli uomini di esserne i custodi e i coltivatori, con la responsabilità di trasmetterlo alle generazioni future». Leggere queste sacrosante parole, contenute nel Messaggio della Conferenza episcopale italiana per la Giornata del Ringraziamento 2022 (6 novembre) aumenta ancor di più preoccupazioni e grattacapi in questi giorni di caldo e siccità senza precedenti per il Nord Italia.
Anzitutto viene da chiedersi: ci sarà un raccolto per cui ringraziare quest’anno o sarà disgrazia per il settore primario e di conseguenza per tutti? Le risaie in secca del Piemonte presagiscono campi sterili anche più a valle? La seconda domanda tuttavia è: se l’uomo deve essere custode e coltivatore del creato, dove sta l’origine di questo periodo di scarsità d’acqua, è solo un problema meteorologico o anche politico? La Chiesa, nei secoli, ha codificato molte preghiere perché le stagioni si susseguissero...