“La democrazia al bivio”, i diritti e le libertà in Italia, fotografati da Cild
Il rapporto evidenza l'erosione dei diritti e delle libertà in Italia, analizzando le principali iniziative del governo e il loro impatto sui valori democratici. Dalla libertà di riunione all’indipendenza della stampa, dai diritti delle persone migranti all’autonomia giudiziaria
In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili (CILD) ha pubblicato il rapporto “Democracy at the crossroads: mapping rights and liberties in Italy”, che evidenzia le tendenze allarmanti che stanno minando i diritti e la democrazia in Italia, derivanti da significativi cambiamenti politici e legislativi durante i primi 2 anni del governo Meloni.
Questo rapporto ripercorre la progressiva erosione dei diritti e delle libertà in Italia, analizzando le principali iniziative del governo e il loro impatto sui valori democratici sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dalla libertà di riunione all’indipendenza della stampa, dai diritti delle persone migranti all’autonomia giudiziaria. I nostri risultati rivelano tendenze preoccupanti che richiedono un'attenzione immediata.
I diritti e le libertà a rischio
Tra i diritti a rischio, c'è la libertà di stampa e dei media: il rapporto descrive una situazione sempre più critica per la libertà di stampa e il pluralismo mediatico. L'intimidazione e gli attacchi fisici e online contro i giornalisti sono in aumento. Le pressioni politiche sul servizio pubblico radiotelevisivo sono in crescita, riducendo il pluralismo mediatico.
Diffusa è poi la criminalizzazione dei gruppi vulnerabili: “Politiche restrittive minacciano il diritto d’asilo in Italia, tra cui l’accordo recente con l'Albania e l’espansione del sistema di detenzione amministrativa dei migranti. Il lavoro delle ONG nei salvataggi in mare è minacciato da nuove normative e misure restrittive per chi salva vite in mare. Altre misure punitive sono state introdotte contro i giovani attivisti”.
Attacchi anche ai diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+: “Il governo promuove politiche che dichiarano di rafforzare un modello di famiglia tradizionale, ma in realtà ostacolano l'accesso all'aborto e il riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso”.
A ciò si aggiungono povertà e disuguaglianza sociale, con “tagli al welfare che aggravano le condizioni economiche di famiglie, minori e anziani”. In pericolo anche l'indipendenza della magistratura ,per “pressioni politiche e riforme strutturali che minacciano l'autonomia della magistratura, minando il principio dello stato di diritto”. Infine, le proposte di riforma del premierato “rischiano una concentrazione eccessiva del potere esecutivo senza adeguati contrappesi”.
L’appello di Cild
“A due anni dall’insediamento del governo Meloni, l’Italia si trova a un bivio critico,” ha dichiarato Laura Liberto, Presidente di CILD. “questo rapporto nasce dall’urgenza di documentare e denunciare il grave indebolimento dei diritti e delle libertà fondamentali nel nostro Paese. È necessario invertire questa rotta prima che i danni diventino irreversibili. I nostri risultati rivelano una traiettoria allarmante che mina i principi democratici sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati internazionali sui diritti umani. Invitiamo i decisori politici, la società civile e le organizzazioni internazionali ad affrontare queste sfide e a lavorare per salvaguardare le libertà fondamentali.”