Giù le mani dall’Africa. Il saccheggio del lembo di pianeta più vitale e ricco di risorse ancora da sfruttare, prosegue incessantemente da secoli
Paesi potenzialmente ricchissimi (il Congo, tutto il Nord Africa, il Sudafrica, l’Angola e il Mozambico…) vivono in condizioni miserevoli, con la stragrande parte della popolazione in condizioni di sussistenza.
“Giù le mani dall’Africa!”, ha intimato più e più volte il Pontefice nel suo recente viaggio nel Continente nero. Perché il saccheggio di quel che è il lembo di pianeta più vitale e ricco di risorse ancora da sfruttare, prosegue incessantemente da secoli. Cambiano solo i profittatori, o si aggiungono ai vecchi.
Ora è il turno di Russia e Turchia, dopo la recente calata dei cinesi, che hanno acquistato terre coltivabili ovunque, miniere, soprattutto hanno finanziato opere pubbliche in cambio di molto, moltissimo: sia a livello politico che economico. Quindi nuovi attori imperiali dopo l’antico sfruttamento occidentale: i francesi nelle miniere di uranio del Niger; le compagnie petrolifere in Nigeria, Libia, Congo, Angola; gli antichi colonizzatori inglesi in Sudafrica, Kenya… Per non parlare degli americani e pure di noi italiani: la nostra presenza è forte nel settore estrattivo degli idrocarburi.
Non sempre abbiamo preso lasciando molto sul territorio, anzi. Non sempre quel che abbiamo lasciato, è finito nelle mani giuste: anzi! L’Africa paga in molti Paesi il suo antico tribalismo che confligge con il bene comune e che “premia” gli uomini forti, i dittatori, chi ha in mano il fucile dalla parte giusta. Lo sanno perfettamente russi, turchi e cinesi, che si sono rivolti proprio a queste “élites” per corromperle ed ottenere enormi vantaggi. I cinesi con il potere dei soldi; i russi con quello delle armi (tramite la compagnia di mercenari Wagner in Libia, in Mali); i turchi con l’affinità religiosa in alcuni Paesi musulmani.
Caffè, cacao, thè, frutta, pesce, legnami pregiati ma soprattutto petrolio, diamanti, uranio, oggi le cosiddette terre rare e il recente metano, che finora si bruciava non sapendo che farne. In più, l’Africa è un continente ricchissimo di… umanità: qui la natalità ancora funziona, presto gli africani saranno due miliardi, e potrebbero benissimo vivere nel loro continente, se questo non fosse costantemente depredato e impoverito. Quindi scappano, scapperanno sempre di più verso un nord che si spopola per la denatalità, ma che non li vuole, non li accetta.
Così non va. Paesi potenzialmente ricchissimi (il Congo, tutto il Nord Africa, il Sudafrica, l’Angola e il Mozambico…) vivono in condizioni miserevoli, con la stragrande parte della popolazione in condizioni di sussistenza. Ma finché non saranno spazzate via quelle funeste “élite”, le loro violente milizie, i finanziatori-depredatori esterni, non si potrà costruire un futuro di pace, di equilibrio tra uomo e natura, di prosperità data dal fatto che l’Africa è potenzialmente la “batteria” del mondo. Qui il sole, qui l’idroelettrico più imponente, qui litio e idrocarburi… Ce n’è abbastanza per trasferirci noi da loro.