Acli. Il lavoro è cittadinanza
Il lavoro è l'argomento principale dell'agenda sociale delle Acli, oltre a fisco, previdenza e immigrazione, perché la sfida oggi nel nostro Paese è trovare strade per estendere il diritto al lavoro. In uno scenario di profondo cambiamento del mondo del lavoro, cos’è che sta a fondamento della cittadinanza? È il reddito o il valore del lavoro inserito nella Costituzione?
Riprendiamo ad approfondire il tema lavoro, sul quale da qualche mese abbiamo avviato una riflessione anche con incontri e confronti pubblici, argomento che compone l’agenda sociale delle Acli assieme a fisco, previdenza e immigrazione. Prendiamo lo spunto dall'introduzione da parte del Governo, con l’ultima manovra finanziaria, del reddito di cittadinanza collegato alla riforma dei centri per l’impiego. Tralasciamo di dilungarci sui costi dell’intera manovra e sulla mancanza di visione di prospettiva che l’accompagna: andremmo troppo per le lunghe con la discussione. Ma una questione la poniamo.
In uno scenario di profondo cambiamento del mondo del lavoro, del modo di produrre legato ai nuovi processi innovativi introdotti e con una robotizzazione che tenderà a sostituire l’uomo in molte funzioni, la domanda che ci sentiamo di fare è la seguente: cos’è che sta a fondamento della cittadinanza? È il reddito o il valore del lavoro inserito nella Costituzione?
Nel primo caso si andrà verso una società basata sui consumi e sull’assistenzialismo, nel secondo caso verso un futuro costruito attorno a un Paese che produce, che lavora.
Per noi il lavoro è questione centrale; il lavoro è l’indicatore di quale modello di società vogliamo costruire.
La sfida che abbiamo davanti è allora trovare nuove strade per estendere il diritto al lavoro e creare maggiori opportunità; anche per questo si impone un ripensamento del ruolo delle istituzioni e dei corpi intermedi nel contrastare la disoccupazione, la povertà e favorire l’occupabilità delle persone.
Politiche sociali, politiche formative e politiche del lavoro devono essere sempre più integrate per affrontare i cambiamenti e la dinamiche del mercato del lavoro. Non ci sembra che i nostri governanti si stiano muovendo su questa lunghezza d’onda. Il problema della disoccupazione va affrontato in un’ottica preventiva investendo secondo noi sulla formazione, e su quella professionale in particolare, sulla quale nelle settimane scorse le Acli hanno formulato al Governo alcune proposte ben articolate.
Sono proposte che vanno nella direzione di costruire un sistema formativo solido e integrato con i Servizi per il lavoro, in cui la formazione sia essa stessa una politica attiva per il lavoro, finalizzata a favorire l’inserimento lavorativo oltre che l’inclusione sociale dei migranti attraverso la loro professionalizzazione. Sul tema lavoro ritorneremo ancora e continueremo a creare occasioni di incontro e confronto anche con vari soggetti interessati; c’è bisogno di costruire nuovo pensiero e nuove proposte per aiutare i lavoratori a stare con responsabilità e migliore dignità nel mondo del lavoro.
Gianni Cremonese
presidente provinciale Acli