"Words are stones": la campagna di Lunaria contro odio online e razzismo
Una campagna internazionale che rimette al centro l'importanza del linguaggio. Cinque video di un minuto per combattere razzismo e pregiudizi
ROMA - "Lo capisci che sono troppi? Non possiamo farli entrare tutti"; "Mangiatelo tu il Kebab"; "Cancelleranno la nostra cultura". Sono questi i luoghi comuni che invadono il dibattito pubblico nei confronti di immigrati e rifugiati; luoghi comuni che la campagna internazionale online Words are stones di Lunaria vuole combattere. Lunaria, associazione di promozione sociale che si occupa di volontariato, ricerca, migranti, ha lanciato questa campagna insieme ad Antigone (Grecia), SOS Racisme (Spagna), Grenzelos (Autria), Adice (Francia) e Kisa (Cipro). Situazioni stereotipate dove la narrazione è intrisa di razzismo e ignoranza.
Due personaggi in momenti di vita quotidiana più comuni: la partita di calcio, il cibo, il bar, il pronto soccorso, una festa. I due protagonisti, con la tecnica dell’animazione di plastilina in stop-motion, ci portano in quelle situazioni che sembrano ormai all'ordine del giorno, in una società intollerante, razzista e piena di pregiudizi. Intolleranza, euroscettiscismo, odio e razzismo sono i sentimenti e impulsi sfruttati e strumentalizzati da movimenti nazionalisti e populisti per aumentare il loro consenso nell'opinione pubblica.
Una minaccia per la costruzione di una società europea democratica, pacifica e, soprattutto, una società accogliente e di accoglienza e che rischia di degenerare in veri e propri attacchi razzisti. È fondamentale combattere ogni forma di intolleranza, stigmatizzazione e discorsi di odio nei confronti di immigrati e rifugiati. Una prima forma di lotta sta proprio nel linguaggio, come sottolinea la campagna di Lunaria, che alla fine di ogni video recita: "Sei meglio di queste parole". I video sono stati realizzati da Stefano Argentero (regia e animazione), Juri Fantigrossi (fotografia e montaggio), Fabio Fortunato (tecnico di registrazione) e Riccardo Pieretti (doppiaggio) con la tecnica dell’animazione di plastilina in stop-motion.