"Startups Without Borders": il mondo tech incontra le start up migranti
“Il talento non ha un passaporto”: al centro dei due incontri a Roma e Il Cairo l’innovazione proposta da diaspora, rifugiati e migranti. Si parlerà di ambiente, digitale e gender gap, sottolineando come le spinte maggiori al progresso e alla trasformazione arrivino proprio da contesti without borders, senza confini
Innovazione, transizione digitale, gender gap, diversità, blockchain, crypto e molto altro: per la prima volta in Italia, il mondo tech incontra le start up di migranti, diaspora e rifugiati l’11 dicembre a Roma (per poi proseguire il 12 dicembre, in Egitto a Il Cairo) con la terza edizione di Startups Without Borders Summit, evento internazionale che va a intercettare le nuove idee e le innovazioni da tutto il mondo, per mettere in connessione i nuovi orizzonti proposti con il contesto economico, con oltre 100 speaker dai 5 continenti, 72 partner e i principali player del mondo tech. Startups Without Borders è una piattaforma globale che unisce imprenditori migranti con le opportunità e risorse di sostegno per crescere i loro business ovunque si trovino. L’organizzazione, fondata nel 2018 a Il Cairo, con diversi hubs attraverso paesi europei e mediorientali ha l’obiettivo di costruire un ecosistema di startup migranti, non solo cambiando le percezioni esistenti su rifugiati e migranti, ma anche cristallizzando una crescente tendenza imprenditoriale tra gli stessi.
Inserito dalla rivista Selected tra i 60 eventi da non perdere nel 2021, l’11 e il 12 dicembre Startups Without Borders Summit torna in forma ibrida, online e in presenza, confermandosi luogo deputato all’incontro e al confronto tra start up e investitori, per dare vita a nuovi orizzonti di progettualità, dopo aver creato, lo scorso anno, quasi 11 mila networking. Tutto con un obiettivo: proporre un momento e un luogo d’incontro e confronto reale e concreto in cui l’innovazione intercetta supporters e investitori. Non un’innovazione qualsiasi, però, bensì quella proveniente dalla ricca progettualità proposta da diaspora, rifugiati e migranti che, come in tutto il mondo occidentale, hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia. Basti pensare alla Silicon Valley, dove il 51 per cento delle start up è stato fondato da migranti, o alla realtà di Mygrants (la piattaforma più usata da migranti e rifugiati, strumento che offre sostegno dalla formazione all’accesso al credito, dall’inserimento lavorativo all’imprenditoria), che ha ottenuto 1 milione di euro di investimenti in Italia.
“Perché il talento non ha un passaporto”, come recita e urla a gran voce Startups Without Borders. L’11 e il 12 dicembre il Summit – che nel 2021 ha il titolo di Reconnect the dots (Riconnetti i puntini) – si tiene a Roma e Il Cairo. A Roma l’appuntamento è presso LVenture Hub, mentre a Il Cairo il summit si tiene presso V-Lab, l’acceleratore di startup dell’American University in Cairo. Si parla di ambiente, innovazione, digitale, gender gap, sottolineando come le spinte maggiori al progresso e alla trasformazione arrivino proprio da contesti without borders, senza confini. Organizzato in collaborazione con Meta, UNDP Egypt, Edventures, ZOHO e AUC V-Lab, il Summit è un’opportunità per imprenditori e startup proprio di fare networking, formarsi e ascoltare speaker, tra cui i leader di aziende tech globali quali Microsoft, Meta, Dell Technologies, SAP, Nokia e IBM.
Oltre ai panel e ai workshop, il Summit ospita varie attività, tra cui una Masterclass per imprenditori dell’economia creativa in diaspora, in collaborazione con Meta, e l’EdTech Demo Day, in collaborazione con EdVentures. Le startup potranno inoltre candidarsi alla Investor Room, dove gli imprenditori potranno avere un appuntamento virtuale con gli investitori dei principali Angel Networks in Europa, Nord America e Medio Oriente. Ogni imprenditore sarà matchato ad un investitore in base all'industria, alla geografia e allo stage. Il Summit, infine, ospiterà anche la Startup World Cup Europe-MENA Connect, una competizione globale che si svolge in oltre 60 paesi, in cui i migliori imprenditori si batteranno per avere la possibilità di vincere 1 milione di dollari alle finali, a Silicon Valley. “Steve Jobs – spiega Valentina Primo, Fondatrice e CEO di Startups Without Borders – una volta ci insegnò a confidare che i puntini della nostra vita in qualche modo si uniranno. Quest’anno, mentre ci allontaniamo da una pandemia che ha segnato la fine del mondo come lo conoscevamo, vogliamo invitare gli imprenditori e innovatori a ri-collegare i puntini e pensare in modo diverso. Parleremo di come le criptovalute abbattono le barriere, dell’ascesa degli NFT, di come gli adolescenti stiano trasformando l’educazione con l’AI e di come il metaverso fornisca nuove opportunità per artisti in diaspora. Per questo abbiamo deciso di ospitare il Summit a Roma e a Il Cairo, due città che rappresentano la culla della civiltà e, per noi, la speranza di una nuova generazione di startup in cui regna la diversità”.