Sicurezza sul lavoro, Bellanova: "Servono grande patto sociale e assunzione di responsabilità"
La viceministra su Facebook: "Un'altra vita spezzata su un cantiere. Stavolta nel pieno centro di Roma, cadendo da una impalcatura. Una scia di morti sul lavoro - quelle delle ultime settimane - che non consente retoriche di prammatica"
"Un'altra vita spezzata su un cantiere. Stavolta nel pieno centro di Roma, cadendo da una impalcatura. Una scia di morti sul lavoro - quelle delle ultime settimane - che non consente retoriche di prammatica e obbliga tutti i soggetti coinvolti, non ultimi quelli istituzionali, ad una radicale assunzione di responsabilità. Si continua a morire sul lavoro non perché mancano le norme - abbiamo una legislazione in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro che fa scuola nel mondo -, ma perché continuano a latitare tre elementi fondamentali: adeguati controlli, prevenzione, formazione". Lo scrive la presidente di Italia Viva Teresa Bellanova, viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, sul suo profilo Facebook.
Il riferimento è a un nuovo incidente sul lavoro a Roma, in via Merulana 177: un operaio di 50 anni è caduto da un’impalcatura montata sull’esterno di un palazzo ed è morto.
"Rafforzare la quantità e la qualità della formazione per gli imprenditori, i lavoratori, gli rls non è un optional- scrive Bellanova- Fornire alle lavoratrici e ai lavoratori gli strumenti essenziali a governare le macchine, soprattutto quelle più avanzate tecnologicamente, così come a servirsi di tutti i presìdi necessari alla sicurezza è, allo stesso tempo, un dovere e un diritto. Non esistono morti bianche sul lavoro perché ogni incidente è spia di una precisa responsabilità: un mancato controllo, una mancata formazione, una mancata consapevolezza sugli strumenti a disposizione, una mancata tutela. Anche la più umana disattenzione rischia di essere l'esito di una mancata formazione. Nelle aziende, grandi e piccole non fa differenza, come sui cantieri e dovunque la tutela della vita richiede comportamenti, saperi, competenze, mirati e strettamente connessi gli uni con gli altri. Non è in astratto ma in concreto, non è un costo ma un investimento, quello che più e meglio di altri conferma il valore sociale dell'impresa".
Organizzazione del processo produttivo e sicurezza del lavoro "vanno di pari passo. Per questo è necessario un grande patto sociale e un'alleanza, piuttosto che sterili contrapposizione per futili rendite di posizione, con la volontà dichiarata di essere allo stesso tavolo con il medesimo obiettivo: la tutela della vita, la qualità e dignità del lavoro, l'adeguatezza di un sistema produttivo ed economico che scommette su sé stesso e sulla sua capacità di generare qualità e valore sociale", conclude Bellanova.
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