Serbia: elezioni, conferma per il presidente Vucic, larga maggioranza per Sns in parlamento. Denunce di brogli. Rimane l’alleanza con la Russia
Vittoria netta del presidente uscente Alexander Vucic: è il risultato alle presidenziali in Serbia svoltesi ieri. Si conferma l’uomo forte al potere a Belgrado ormai da oltre 10 anni, che ha raccolto al primo turno il 59,26% dei voti.
I risultati in base a circa il 90% delle schede scrutinate sono stati annunciati dalla Commissione elettorale questa mattina. Diversi brogli elettorali sono stati denunciati dall’opposizione, inclusi episodi di aggressione di suoi rappresentanti mentre forte scalpore ha suscitato soprattutto la decisione inedita della Commissione elettorale della Repubblica di ritardare di un giorno i risultati ufficiali che saranno forniti solo questa sera. A larga distanza rimane il secondo candidato alla presidenza, l’ex generale Zdravko Ponos dell’opposizione, appoggiato da appena il 17,76% degli elettori. “Sono riuscito a fare quello che nessuno in Serbia aveva mai ottenuto, sono il primo ad aver vinto le presidenziali due volte al primo turno – ha trionfato ieri sera tardi nella sede del suo Partito progressista Sns il presidente riconfermato Vucic, precisando di aver superato i suoi predecessori, i presidenti Tomislav Nikolic e Boris Tadic raccogliendo circa due milioni e 250mila voti. La vittoria di Vucic è ancora più rilevante perché il suo partito, l’Sns (nazionalista e filorusso), ottiene il 43,45% dei voti per il rinnovo del parlamento, pari a 122 seggi su 250.
L’affluenza alle urne per le parlamentari è stata del 58,49%. Al secondo posto per l’assemblea nazionale rimane “Uniti per la vittoria”, opposizione europeista con il 13,07% pari a 36 seggi, terza è la coalizione del partito socialista di Ivica Dacic, storico alleato di Vucic con l’11,68%. La novità delle parlamentari è l’ingresso di diversi partiti e coalizioni di destra e di stampo nazionalista come i monarchici di Nada, il movimento Dveri molto attivo nelle questioni riguardanti la guerra in Ucriana, i filorussi Zavetnici e il movimento ecologista Moramo (Vogliamo). Contando sul partito della minoranza ungherese di Vojvodina, Vucic godrà di una maggioranza assoluta in Parlamento. “I buoni rapporti con la Federazione russa proseguiranno – ha detto sempre nella notte elettorale il presidente Vucic – auspicando la neutralità militare e senza adesione a qualsiasi alleanza militare”.
Il 3 aprile in Serbia contemporaneamente si sono svolte elezioni presidenziali, parlamentari anticipate e amministrative in oltre 15 comuni, incluso Belgrado. La grande novità invece rappresenta la possibilità per il partito al governo di non avere la maggioranza assoluta nel consiglio comunale della capitale: ma ancora i risultati non sono chiari.