Sanità. Anaao Assomed. “Migliaia di cittadini uniti contro la dismissione dell’Ospedale Sant’Antonio”
Nei prossimi giorni si deciderà il destino dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova. Contro la dismissione del Sant’Antonio dalla AULSS 6 e la sua cessione all’Azienda-Ospedale-Università prevista dalle nuove schede di dotazione ospedaliera 2019-2023 in via di discussione in V Commissione Consigliare Sanità in cui non figura il Sant'Antonio.
In assenza dei nuovi ipotizzati poli ospedalieri padovani (Giustinianeo e Padova Est), irrealizzabili prima di 10 anni, le sigle sindacali ANAAO-ASSOMED, CIMO e AAROI-EMAC hanno promosso una petizione con raccolta firme a cui hanno fino ad ora aderito circa 2700 cittadini, di cui circa 400 dipendenti del Sant’Antonio, con un centinaio di medici, firme inizialmente visionate dal Sindaco di Padova Sergio Giordani.
Oltre due terzi dei dirigenti medici in servizio presso l’Ospedale padovano ha così ribadito il proprio parere negativo e il rifiuto della maggioranza di quanto imposto al personale da opache manovre di dismissione forzata, contrarie a una logica coerente con le reali esigenze assistenziali attualmente in atto e in assenza degli ipotizzati nuovi poli ospedalieri. Il rifiuto del personale del Sant’Antonio che ha firmato per non essere ceduto ora e tout court all’Azienda Ospedale-Università insieme alle proprie prestazioni, evidenzia un’elevata presa di coscienza del proprio ruolo sanitario e delle funzioni ormai consolidate dell’ospedale “dei padovani”, il rifiuto di imposizioni politiche, l’affermazione di una posizione di tipo tecnico in qualità di professionisti della salute. E questo mentre il Direttore Generale dell’Azienda Ospedale-Università dr Luciano Flor ha dichiarato pubblicamente che “Un piano su come sarà l’integrazione fra Azienda e Sant’Antonio non c’è…in Azienda non c’è spazio per uno spillo, quindi quel che c’è al Sant’Antonio non potrà che rimanere lì” (Il Mattino di Padova, 31/03/2019). I piani triennali dei fabbisogni del personale sono stati inoltre già deliberati a dicembre 2018 sia dall'Azienda Ospedale-Università che dalla AULSS 6 senza variazioni numeriche, quindi senza voler alterare gli organici. Li scompaginiamo pochi mesi dopo? Per accontentare chi?
In pochi giorni oltre 2300 firme sono state raccolte fra i cittadini, molti dei quali non hanno esitato a offrire così il loro spontaneo appoggio in totale condivisione con quanto sollevato dai medici e dal personale sanitario. ANAAO, CIMO e AAROI sono soddisfatte di questa grande partecipazione, dimostrando un fronte comune rivolto a un unico risultato: la netta opposizione a una cessione che non rispetta alcuna esigenza sanitaria, contrattuale e strategica, contro trappole e mistificazioni. Si chiede pertanto che l'Ospedale Sant'Antonio di Padova rimanga in dotazione alla AULSS 6 Euganea e che ogni eventuale decisione sulla sua gestione futura venga rimandata solo ed esclusivamente alla costruzione ultimata del nuovo polo ospedaliero di Padova Est, evitando di alterare in modo dannoso la continuità assistenziale sanitaria e sociosanitaria garantita alla popolazione della città di Padova e comuni limitrofi, rappresentata da più di 500 mila cittadini. In attesa della conclusione dell'iter di approvazione delle schede, la petizione verrà presentata nella audizione della V Commissione Consiliare Sanità, indirizzata al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all'Assessora alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin, al Presidente del Consiglio Regionale Veneto Roberto Ciambetti, al Presidente V Commissione Sanità Regione Veneto Fabrizio Boron, al Sindaco di Padova Sergio Giordani – che ha già potuto visionare la prima raccolta di firme - al Direttore Area Sanità Regione Veneto Domenico Mantoan, al Direttore Generale Azienda Zero Patrizia Simionato, al Direttore Generale della AULSS 6 Euganea Domenico Scibetta.
La raccolta firme continua, e prendiamo atto con soddisfazione che ulteriori raccolte sono state portate avanti fra i cittadini da altre associazioni, rappresentanze politiche e sindacali. Le denunce sindacali e le anomalie proposte dalle schede di dotazione ospedaliera hanno infatti suscitato reazioni infuocate e un dibattito molto dure contro le inaccettabili decisioni centraliste della Regione. La posizione dei sindacati dei medici rimane comunque ferma e univoca contro imposizioni e strumentalizzazioni: l’Ospedale Sant’Antonio, per la sua specifica mission o vocazione, resti in carico alla AULSS 6 Euganea con ogni sua peculiarità ed eccellenza.
Fonte: Ufficio Stampa Anaao Assomed Regione Veneto