Reddito di cittadinanza: 1 milione e 400mila domande, più di una su tre respinta
Secondo i dati diffusi dall’Inps, le regioni da cui sono arrivate più richieste sono la Campania (circa 241 mila) e la Sicilia (circa 215 mila). A livello provinciale, sempre considerando i valori assoluti, è nettamente in testa Napoli (142.764 richieste, accolte nel 70% dei casi), molto distanziata Roma (87.425 domande, 62% di accoglimenti) seguita da Palermo (63.691 domande, 73% di accettazioni) e da Milano (52.791 domande, accolte per il 56%)
Al 15 luglio risultano presentate 1.401.225 domande per il reddito di cittadinanza, quelle accolte sono 895.220, pari al 64% del totale. Quindi più di una domanda su tre è stata respinta. È ancora presto per valutare gli effetti del potenziale allargamento della platea determinato dalle modifiche ai requisiti introdotte attraverso il recente decreto-crescita. In seguito a tali modifiche la perdita di lavoro nei 18 mesi precedenti diventa criterio sufficiente per poter chiedere l’Isee corrente, cioè quello basato sui redditi degli ultimi 12 mesi. La correzione si è resa necessaria perché il riferimento all’imponibile del 2017 rischiava di tagliare fuori coloro che avevano perso il lavoro successivamente. Nella stessa direzione si muove l’altra modifica introdotta, vale a dire la doppia opzione di calcolo dell’Isee ordinario, con la possibilità di scegliere se considerare i patrimoni e i redditi del secondo anno precedente o del primo, nel caso sia più vantaggioso per il richiedente.
Secondo i dati diffusi dall’Inps, le regioni da cui sono arrivate più richieste sono la Campania (circa 241 mila) e la Sicilia (circa 215 mila). A livello provinciale, sempre considerando i valori assoluti, è nettamente in testa Napoli (142.764 richieste, accolte nel 70% dei casi), molto distanziata Roma (87.425 domande, 62% di accoglimenti) seguita da Palermo (63.691 domande, 73% di accettazioni) e da Milano (52.791 domande, accolte per il 56%).
All’ultimo posto figura Bolzano, con 667 domande presentate, ma oltre alle differenze di reddito e a tutti gli altri indicatori socio-economici c’è da valutare il fatto che in alcune regioni sono presenti altre misure di sostegno a livello locale e il loro impatto può incidere sulla scelta di richiedere o meno il reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’inserimento nel mondo del lavoro, l’altro pilastro della legge sul Rdc, i primi “navigator” che dovranno aiutare i Centri regionali per l’impiego saranno operativi per la metà di agosto. Sono 2.980 quelli che hanno superato il test di fine giugno. Dopo la firma dei contratti, a fine mese parteciperanno agli incontri di orientamento previsti a Roma, Cagliari e Palermo e nelle prime due settimane di agosto svolgeranno la formazione sul territorio con la supervisione dei tutor dell’Anpal, l’Agenzia governativa per le politiche del lavoro. Tutte queste operazioni riguardano le sedici regioni che hanno sottoscritto le convenzioni con l’Anpal previste dall’accordo nazionale siglato a fine giugno. Restano per ora fuori Lombardia, Campania, Basilicata e le province autonome di Trento e Bolzano.
Si stimano in circa 330 mila i percettori del Rdc considerati “occupabili”, un numero destinato probabilmente a salire fino a 660 mila con i membri dei rispettivi nuclei familiari. Il sistema informatico che consentirà ai Centri per l’impiego di convocare le persone interessate dovrebbe essere operativo per l’inizio di settembre.