Pakistan, il delitto d’onore fa almeno mille vittime ogni anno
Nel Paese, nonostante la legge vieti espressamente questa pratica, si registra la quantità di delitti d’onore pro capite più alta al mondo, circa il 20% di quelle contate in tutto il pianeta. E si fa riferimento solo ai casi accertati in sede giudiziaria, mentre quelli reali sono senz’altro molti di più. L’ultima donna ad essere stata torturata e lapidata da parenti è stata Wazirah Chahchar, 25 anni
Anche se è vietato per legge, il delitto d’onore continua a fare vittime in Pakistan, soprattutto nella provincia del Sindh. L’ultima donna ad essere stata torturata e lapidata da parenti è stata Wazirah Chahchar, 25 anni d’età, per una questione legata a una vendetta tra famiglie. Quello che in lingua urdu è detto “karo kari”, è di fatto una condanna a morte motivata dal presunto “disonore” causato alla propria famiglia, o a quella del marito.
Le motivazioni. A portare al delitto, di solito, sono le relazioni prima del matrimonio o extraconiugali, oppure rifiutare un matrimonio già combinato per decidere da sé chi sposare. E pure flirtare con un giovane è considerato un atto disonorevole, che può essere punito con la morte. Come è successo a due giovani donne, di 16 e 18 anni, lo scorso maggio.
I dati. Nel Paese, nonostante la legge vieti espressamente questa pratica, si registra la quantità di delitti d’onore pro capite più alta al mondo. In tutto, si parla di almeno 1.000 vittime l’anno, circa il 20% di quelle contate in tutto il mondo. E si fa riferimento solo ai casi accertati in sede giudiziaria, mentre quelli reali sono senz’altro molti di più.
Come funziona. Il delitto d’onore è attuato spesso nelle zone rurali del Sindh. Questa area, spiega il giornalista e attivista pakistano Salaman Ali, è permeata da un sistema feudale, dove pochi proprietari terrieri si sostituiscono di fatto allo Stato. A decidere, dunque, non sono i giudici e le leggi nazionali, ma la “jirga”, ossia l’assemblea dei leader comunitari. Vittime di questo sistema sono anche gli uomini, anche se in misura molto inferiore: a Jacobabad, per esempio, delle 32 vittime registrate nel 2019, 10 erano uomini. Spiega Ali a Osservatorio Diritti: “Quando un uomo viene punito con il delitto d’onore, in genere succede perché è coinvolto in una relazione extraconiugale, oppure spesso anche per motivi legati all’eredità e ai possedimenti familiari”.
Merce di scambio. Secondo tradizioni patriarcali, feudali e tribali, dice ancora l’attivista, le donne possono diventare oggetto di compensazione per un debito, possono essere vendute, barattate e uccise. In molti casi, inoltre, vengono torturate o sfigurate, sempre all’interno di delitti d’onore e vendette tra famiglie. Tutto questo, in molti casi, senza che le istituzioni intervengano in alcun modo.
L’articolo integrale di Giulia Cerqueti, "Delitto d’onore: in Pakistan continua la strage delle donne", può essere letto su Osservatorio Diritti.