Nell’Italia in transizione, 3 milioni di persone pensano che il Covid non esista e il 10% che la terra sia piatta
Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. Si alza un’onda di irrazionalità: per il 10,9% degli italiani il vaccino è inutile e inefficace, per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla luna
“La questione di fondo che emerge dalla domanda sociale di uno sviluppo più per progetto che per continuato adattamento è: quanta consapevolezza c’è del percorso da compiere, delle difficoltà ancora da superare? L’emergenza sanitaria e le sue conseguenze, l’attenzione alle variazioni del clima, lo sviluppo dirompente della tecnologia, l’indebitamento pubblico inarrestabile, il gap digitale: sono tutti esempi di come la società italiana sia messa alla prova, chiamata a un lavoro di autocoscienza, individuale e collettiva. Un livello opportuno di coscienza collettiva è un ingrediente necessario alla ripresa economica e sociale, e per garantire una presenza maggiore e più efficace dell’azione pubblica. Parlare con parole nuove e affrontare con serietà le fragilità del nostro tessuto sociale è quello che serve nell’attuale dialettica socio-politica. Nell’orizzonte della ripresa, si nota un’inquietudine politica, timida e incerta. Ben vengano paura e incertezza del futuro, se aiuteranno nuovi modi di pensare e costruire società e istituzioni, di riconnettere tra loro tecnica e politica, vita sociale e attività statale”. Parte da queste considerazioni generali il Censis nel presentare il suo 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Un rapporto che fotografa un’Italia alle prese con una “transizione” multipla.
“La transizione green, ossia la necessità di ridurre l’impronta ecologica delle attività umane, per salvaguardare l’ambiente delle generazioni future, è un processo sociale, economico, tecnologico, politico che assume sembianze forti quanto le rivoluzioni industriali o la globalizzazione, ma proprio perché è tale richiede capacità d’indirizzo e di disegno complessivo ben oltre quella messa in campo fin qui in Italia e in Europa – afferma il Censis -. La transizione digitale è il simbolo della sfida tecnologica e dell’innovazione delle grandi società globali. Oggi prova a integrare obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e obiettivi d’inclusione dei più fragili nelle società avanzate. La transizione demografica, verso una società meno numerosa e più anziana, è una vera crisi, da affrontare con strumenti e approcci di una emergenza (…). La transizione del lavoro, il riposizionamento delle competenze in uno scenario produttivo e dei servizi radicalmente mutato, sfugge ancora alla sensibilità dell’opinione corrente. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, la dispersione di opportunità per mancanza o inadeguatezza delle competenze necessarie in questa nuova fase di ripartenza, non è un tema nuovo, ma oggi è al centro di un rinnovato bisogno collettivo”.
Gli italiani e l’irrazionale
Intanto, accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità. “È un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà”, afferma il Censis. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste.
Per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace. Per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. “Si osserva una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste”, sottolinea sempre il Censis. Dalle tecno-fobie: il 19,9% degli italiani considera il 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone. Al negazionismo storico-scientifico: il 5,8% è sicuro che la Terra sia piatta e il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna. “La teoria cospirazionistica del ‘gran rimpiazzamento’ ha contagiato il 39,9% degli italiani – continua il Censis -, certi del pericolo della sostituzione etnica: identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati, portatori di una demografia dinamica rispetto agli italiani che non fanno più figli, e tutto ciò accade per interesse e volontà di presunte opache élite globaliste. L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale, sia le posizioni scettiche individuali, sia i movimenti di protesta che quest’anno hanno infiammato le piazze, e si ritaglia uno spazio non modesto nel discorso pubblico, conquistando i vertici dei trending topic nei social network, scalando le classifiche di vendita dei libri, occupando le ribalte televisive”.
Daniele Iacopini