Migranti, un manifesto a sostegno delle ong

E’ promosso dal Forum Antirazzista Palermo e ha ottenuto l’adesione di oltre quaranta realtà impegnate in prima linea per le persone migranti. L’obiettivo: “Far partire una forte campagna di sensibilizzazione sociale”

Migranti, un manifesto a sostegno delle ong

Piena vicinanza alle Ong, alle reti e alle piattaforme della solidarietà nel Mediterraneo che operano per i migranti, corridoi umanitari e legali di ingresso e revisione complessiva delle politiche migratorie dell'Unione Europea e degli Stati  membri. Sono questi i punti centrali del Manifesto per le migrazioni promosso dal Forum Antirazzista Palermo, lanciato ieri, a cui hanno aderito, finora, oltre quaranta realtà impegnate in prima linea per le persone migranti.

"Con questo manifesto riteniamo importante mettere in fila tutte le richieste che riguardano il fenomeno migratorio - dice Alessandro Luparello del Forum Antirazzista Palermo - affinchè possano esserci dei cambiamenti significativi in una prospettiva costruttiva per le persone migranti. L'intenzione è quella di provare a creare una rete ampia di associazioni che possa veramente far partire una forte campagna di sensibilizzazione sociale che abbia un impatto significativo di informazione dei cittadini ma anche di stimolo ai mass media e alle istituzioni internazionali e nazionali preposte ad intervenire in tema di politica migratoria. Il primo punto, fra tutti, è il pieno sostegno alle ong, che salvano vite in mare, che sono state bersaglio di una narrativa falsa. Chiaramente, è bene sostenere anche tutti gli altri aspetti che riguardano i migranti in modo da rilanciare una visione ampia che riguardi la cura e la tutela piena di tutti i loro diritti. Il manifesto vuole essere uno strumento di sensibilizzazione civile ma anche di pressione politica e mediatica che ci porterà ad organizzare altri incontri. Intanto, il manifesto verrà rilanciato il prossimo 25 e 26 giugno quando parteciperemo all'evento  From the sea to the city".

"Chiediamo un sistema europeo e nazionale, coordinato ed efficace, di pattugliamento del Mediterraneo  finalizzato esplicitamente alla ricerca e soccorso di persone in difficoltà, alla loro cura e al loro accompagnamento nel place of safety più vicino - si legge nel manifesto -; perché compiere l'azione di salvare vite in mare significa che, in quel mare, ci sono ancora persone che rischiano la vita alla ricerca di pace, sicurezza, dignità.  Chiediamo alle istituzioni europee e a quelle degli Stati membri, in particolare al Governo e al  Parlamento italiani: l'eliminazione delle fortissime asimmetrie attualmente esistenti nel diritto alla libertà di movimento  delle persone, attraverso la predisposizione di vie di accesso legali all’Europa; l'istituzione di corridoi umanitari sicuri, strutturati, capillari e stabili per tutte le persone che abbiano  intenzione di richiedere asilo e protezione; la cessazione immediata della campagna di criminalizzazione della solidarietà, dell’attacco strumentale  - giudiziario, politico e di una certa narrazione che fomenta odio, razzismo e xenofobia - nei confronti delle Ong che operano in mare; l'interruzione immediata delle violenze e violazioni che hanno luogo lungo i confini  d’Europa, dalla rotta balcanica al Mar Egeo, al Mediterraneo Centrale, fino alle enclaves di Ceuta e  Melilla e alle rotte via mare verso la Spagna; lo smantellamento degli accordi di collaborazione con Paesi terzi finalizzati a favorire il rimpatrio forzato e ad  esternalizzare sia la gestione dei confini che la responsabilità – umana e giuridica – di violazioni del  framework internazionale sui diritti umani, il diritto di asilo e il diritto del mare; l'adozione di strumenti di politica internazionale che consentano di controllare che accordi con Paesi  terzi non comportino, direttamente o indirettamente, una violazione dei diritti umani delle persone;  una radicale riscrittura del Patto europeo su migrazioni e asilo;  la garanzia che i centri destinati alla prima accoglienza delle persone migranti siano adeguati a norme,  trattati e convenzioni nazionali ed internazionali sui diritti umani".

"Una politica alternativa in materia di migrazione e asilo è possibile, ma richiede coraggio morale e una  politica genuinamente democratica basata sui diritti dei popoli, che deve essere accompagnata da una  nuova economia - continua il manifesto - e visione che anteponga il benessere delle persone e del pianeta al profitto. Alzare muri (di filo spinato o d'acqua) e respingere, non impedisce alle persone di mettersi in viaggio, non  ferma i 'flussi migratori', non interviene sulle cause del movimento, non contrasta (anzi alimenta) il  traffico di esseri umani, rende solo più lungo, disumano, pericoloso, costoso e mortale il viaggio.  È questo che vogliamo? Noi assolutamente no".

Al manifesto, per il momento, hanno aderito: Forum Antirazzista Palermo, Adif, Cesie, Gambian Association - Palermo, Nio Far, Moltivolti, Basta Violenza alle Frontiere, Legambiente Palermo, booq, Diaria, Borderline Sicilia, borderline-europe, Bocs Aps, Mediterranea Saving Humans, Ciss, Arvi Porco Rosso, Centro Diaconale "La Noce" Istituto Valdese, PRISM Impresa sociale, Ceipes, Comitato di base No MUOS - Palermo, Sea Watch, Cgil - Palermo, Emmaus Palermo odv, Legambiente Sicilia, Per il Pane e le Rose, Watch the Med - Alarm Phone, Forum Lampedusa Solidale, Arci Palermo, Comitato Antirazzista Cobas, Cobas Scuola Palermo, Rete Anticoloniale Siciliana, Ikenga, Laboratorio Andrea Ballarò, Arte Migrante Palermo, Laici Comboniani Palermo La Zattera, Ecomuseo Mare Memoria Viva, Green Italia, Refugees Welcome Italia - Palermo, TrinArt, Centro Impastato - No mafia Memorial, Salvamento Maritimo Humanitario, Rete Antirazzista Catanese, Missionari Comboniani Palermo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)