Lettera delle Chiese cristiane a Biden e Putin: “Dal vostro incontro emergano segni di speranza”
Lettera delle Chiese cristiane ai leader di Stati Uniti e Russia alla vigilia del loro Summit a Ginevra. "Osserveremo e pregheremo perché dal vostro incontro emergano segni di speranza”, si legge nella lettera firmata dal Rev. Ioan Sauca. Impatto economico e sociale della epidemia Covid-19, cambiamento climatico, tensioni geopolitiche e corsa agli armamenti nucleari sono i temi che stanno particolarmente a cuore alle Chiese. “Come leader delle vostre due nazioni, con le vostre particolari storie e ruoli attuali nei destini del mondo, avete una responsabilità speciale nel ridurre le tensioni". “Preghiamo che il Dio della vita e della pace vi ispiri e vi guidi in questo compito essenziale, per il bene del vostro popolo, per l'intera comunità umana"
Anche le Chiese cristiane di tutto il mondo, protestanti, ortodossi, anglicani, guardano con grandi attese al summit domani a Ginevra tra il presidente americano Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin ed elevano da ogni punto della terra una preghiera comune perché i due leader mondiali siano guidati a cercare “le vie della pace e della giustizia”. “Dalla nostra sede che si trova nella stessa città in cui vi incontrerete, e da tante altre città, paesi e villaggi in tutto il mondo in cui le nostre Chiese membro svolgono i loro ministeri, osserveremo e pregheremo perché dal vostro incontro emergano segni di speranza”. È quanto scrive il Rev. Ioan Sauca, a nome del Consiglio mondiale delle Chiese, ai presidenti di Stati Uniti e Russia in una lettera inviata alla vigilia del loro incontro. Il Wcc è un organismo ecumenico con sede a Ginevra al quale aderiscono 350 Chiese cristiane – protestanti, ortodosse anglicane e di altre denominazione – di 120 paesi del mondo, per una rappresentanza di 550 milioni di cristiani. Secondo quanto riportato dalla portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, i due leader affronteranno “un’ampia gamma di questioni urgenti” cercando di “ristabilire la stabilità e prevedibilità delle relazioni tra Russia e Stati Uniti”.
Impatto economico e sociale della epidemia Covid-19, cambiamento climatico, tensioni geopolitiche e corsa agli armamenti nucleari sono i temi che dipendono dal governo dei due leader mondiali e che stanno particolarmente a cuore alle Chiese. “Mentre ancora stiamo lottando per superare la pandemia di Covid-19”, scrive il Wcc, “il mondo è chiamato ad affrontare sfide ancora più grandi per fare fronte ai più ampi impatti sociali ed economici della pandemia”. Le Chiese si dicono preoccupate anche per “la minaccia esistenziale posta dall’accelerazione dei cambiamenti climatici all’intricata rete della vita sul nostro pianeta”. Nella lettera, le Chiese parlano anche dello “spettro persistente e ancora crescente di un catastrofico conflitto nucleare, in particolare nel contesto del declino della cooperazione nel controllo degli armamenti e delle crescenti tensioni geopolitiche”. “Come leader delle vostre due nazioni, con le vostre particolari storie e ruoli attuali nei destini del mondo, avete una responsabilità speciale nel ridurre le tensioni e raggiungere un rapporto stabile, in modo da migliorare – piuttosto che diminuire – le prospettive di un’efficace cooperazione globale nell’affrontare le molteplici e complesse crisi che il mondo deve affrontare oggi”, si legge nella lettera.
“Preghiamo che il Dio della vita e della pace vi ispiri e vi guidi in questo compito essenziale, per il bene del vostro popolo, per l’intera comunità umana interdipendente e per la creazione preziosa e unica di Dio”. Il Wcc ha quindi condiviso con tutte le sue Chiese membro una preghiera speciale per i presidenti Biden e Putin, e “per i leader di tutte le nazioni del mondo”. “Concedi saggezza a tutti coloro che guidano i destini del mondo affinché, siamo liberati tutti dal male della guerra e della violenza”.