Istat. Diminuiscono immigrazione (-30%) ed emigrazione (-10%)
Rapporto sulla situazione del Paese. La drastica diminuzione della mobilità dovuta alle misure di contenimento sanitario ha comportato nel corso del 2020 il rinvio di progetti migratori o, in alcuni casi, il ritardo amministrativo nel perfezionamento di pratiche già avviate
La drastica diminuzione della mobilità dovuta alle misure di contenimento sanitario ha comportato nel corso del 2020 il rinvio di progetti migratori o, in alcuni casi, il ritardo amministrativo nel perfezionamento di pratiche già avviate. A confronto con la media del periodo 2015-2019, nel 2020 la mobilità residenziale interna è diminuita del 2,8%; molto più consistente è stato il calo per i movimenti da e verso l’estero: -30,6% le immigrazioni e -10,8% le emigrazioni.
Sul territorio, nel 2020 il calo dei trasferimenti di residenza anagrafica è meno accentuato nel Nord (-1,7% la mobilità interna, -26,2% le immigrazioni e -7,4% le emigrazioni) rispetto al Mezzogiorno (-4,4% mobilità tra comuni, -36,9% le immigrazioni e -15% le emigrazioni). Per la mobilità interna, l’impatto delle misure di contenimento della pandemia è stato particolarmente marcato sugli spostamenti di residenza dal Mezzogiorno al Centro-nord, con una diminuzione del 14% rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
Nel 2020 diminuiscono gli espatri di giovani laureati rispetto alla media 2015-2019 (-5,6%), soprattutto quelli verso Austria (-32,4%), Australia (-29,2%) e Germania (-18,0%). I rilasci di nuovi permessi di soggiorno a cittadini non comunitari risultano in calo del 43,8% rispetto al 2019: -53,3% di permessi per motivi di lavoro e -61,3% di quelli per motivi di studio (questi ultimi hanno però un’incidenza modesta).
In diminuzione le prestazioni sanitarie ambulatoriali
Nel 2020 sono diminuite anche le prestazioni ambulatoriali e specialistiche erogate del 20,3% rispetto all’anno precedente. Si tratta di una caduta molto più ampia di quella già osservata nel 2019, quando la diminuzione è stata dell’1%. Lungo la Penisola la diminuzione delle prestazioni ambulatoriali è stata particolarmente forte in Basilicata (-50%) e nella provincia autonoma di Bolzano (-42%). Cali nell’ordine del 30% si sono registrati in Valle d’Aosta, Calabria, Sardegna e Liguria. All’opposto, la flessione è risultata inferiore a quella media nazionale, e compresa tra l’11 e il 15%, in Campania, Sicilia e Toscana. La diminuzione delle prestazioni ha riguardato in eguale misura uomini e donne mentre ci sono differenze per fasce di età: quella pediatrica è la più coinvolta, con un calo del 33%, seguita dagli adulti tra i 35 e i 54 anni (-22%). Per le altre età la riduzione è compresa tra il 18 e il 22%.