Il peso della non autosufficienza sulle famiglie. Le spese per gli assistenti domestici sono aumentate dal 9% all’11% in più

La domanda di lavoro domestico sarà sempre più ampia. Un sistema di welfare che vuole sostenere le famiglie dovrebbe partire da qui.

Il peso della non autosufficienza sulle famiglie. Le spese per gli assistenti domestici sono aumentate dal 9% all’11% in più

Il costo della vita è cresciuto molto nell’ultimo anno e le famiglie sono state chiamate a rivedere il proprio stile di vita. L’inflazione ha ridotto il loro potere d’acquisto e anche le spese per gli assistenti domestici sono aumentate dal 9% all’11% in più secondo la recente indagine su “Il lavoro domestico. Una risorsa per il nuovo welfare” condotta dal Censis in collaborazione con Assindatcolf. Così molte famiglie hanno iniziato a rinunciare alla collaborazione.
Eppure le previsioni mostrano che il lavoro domestico ha un ampio spazio di sviluppo in Italia. Molto è dovuto all’invecchiamento demografico e al carico di cura in nuclei familiari sempre più ridotti e con componenti sempre più anziani. Come osservano i ricercatori, tra poco meno di vent’anni su 100 residenti 11 saranno sotto i 15 anni, 56 saranno in età lavorativa e gli altri 33 avranno oltre i 65. Gli anziani saranno tre volte i giovani. Aumenteranno perciò in proporzione anche gli anziani non autosufficienti e questo inciderà sul sovraccarico del lavoro di cura nelle famiglie. La domanda di lavoro domestico, perciò, sarà sempre più ampia. Un sistema di welfare che vuole sostenere le famiglie dovrebbe partire da qui.
Ma la situazione è complessa. Il tasso di irregolarità del lavoro nel settore domestico è enorme supera il 52% tra gli occupati complessivi in tale attività. Questo elemento condizionerà moltissimo qualsiasi sviluppo di politiche di welfare future legate all’assistenza. C’è una doppia sofferenza e una doppia debolezza che entrano in gioco. Da un lato, le famiglie a volte con scarse risorse economiche che cercano la soluzione più umana possibile per curare i loro anziani provocando meno impatti sulla loro quotidianità, dall’altro la domanda di persone spesso poco professionalizzate – nel settore specifico – di un’occupazione.
Il Pnrr cerca di proporre alcune iniziative per ridurre il lavoro sommerso, tra le quali si sottolineano: la semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle famiglie datrici di lavoro, una revisione dell’indennità di accompagnamento verso una maggiore attenzione alle persone con gravi disabilità, l’introduzione di un bonus sulle spese per lavoro domestico correlato all’Isee familiare, cercare dei canali formalizzati per l’intermediazione del lavoro domestico, infine la proposta di voucher lavorativi per riportare nella legalità prestazioni svolte in nero.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir