Il dramma-Venezuela torna a Strasburgo. Gallo Garrido (Assemblea nazionale), non lasciateci soli
Dal componente della commissione affari esteri dell’Assemblea nazionale venezuelana, membro di Voluntad Popular, il partito di Juan Guaidò, un forte appello all'Ue e alla comunità internazionale perché sostengano la lotta del popolo per la democrazia e la libertà. L'urgenza di aiuti umanitari e la denuncia di violenze da parte dei gruppi paramilitari. "Chiediamo pace e rispetto della nostra costituzione"
(da Strasburgo) Il Parlamento europeo torna a parlare di Venezuela: prevista domani, 28 marzo, in emiciclo la votazione di una risoluzione sulla crisi venezuelana, la seconda dopo quella del 31 gennaio in cui il Parlamento europeo aveva riconosciuto Juan Guaidò come presidente ad interim, sollecitando i Paesi Ue a fare altrettanto. Sempre domani, a Quito, in Ecuador, si tiene la seconda riunione del Gruppo di contatto internazionale sul Venezuela. Del gruppo fanno parte l’Ue e otto dei suoi Stati membri (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito) insieme ad alcuni Paesi dell’America Latina (Bolivia, Costa Rica, Ecuador e Uruguay). La prima riunione si era svolta a Montevideo, il 7 febbraio, dove era stato deciso di avviare i “necessari contatti” per “un processo elettorale credibile, nel più breve tempo possibile” e in secondo luogo favorire l’arrivo di aiuti umanitari. A Quito la missione tecnica che è stata inviata nel Paese dovrà riferire di quanto compiuto per attuare questi due obiettivi. Anche la diplomazia vaticana in queste settimane si è mossa: dopo un incontro il 7 febbraio in Segreteria di Stato con una delegazione venezuelana, Gabriel Gallo Garrido sarà a Roma nei prossimi giorni. È lo stesso Gallo Garrido a riferirlo al Sir che lo ha incontrato a Strasburgo dove si trova in questi giorni per una serie di incontri politici, accompagnato da Aarón Rodríguez Moro, entrambe membri della commissione affari esteri dell’Assemblea nazionale e membri di Voluntad Popular, il partito di Juan Guaidò.
Secondo Gabriel Gallo Garrido c’è bisogno che “la comunità internazionale abbia più forza”, che si coordinino “il gruppo di contatto dell’Ue, il gruppo di Lima e il Parlamento europeo per aiutare l’Assemblea nazionale a rispettare la Costituzione e la normativa per la transizione che è stata approvata tre settimane fa” e che vuole la “costituzione di un nuovo Consiglio nazionale elettorale che possa subito convocare elezioni libere e democratiche in Venezuela: il Paese è in una crisi umanitaria drammatica, e tutti i giorni c’è chi muore tra le gente” perché mancano cibo e medicine. “Siamo venuti al Parlamento europeo”, dice Garrido “non solo per denunciare l’impedimento dell’ingresso degli aiuti umanitari in Venezuela, che è un delitto, una violazione del diritto internazionale, ma anche per denunciare la creazione del gruppo paramilitare: è una situazione ancora più delicata e importante. Noi facciamo appello all’Unione europea, al Vaticano, a tutte le organizzazioni che lavorano per la difesa dei diritti umani perché ribadiscano l’allarme sulla presente situazione”. Garrido chiede “il disarmo di questa organizzazione paramilitare armata che sta perseguitando coloro che sostengono il presidente Guaidò, come il capo del suo gabinetto, il compagno e amico Roberto Marrero”. Marrero è stato arrestato il 21 marzo scorso con l’accusa di terrorismo e tradimento. Gabriel Gallo Garrido non nasconde la “paura” per la propria sicurezza personale: ha già perso un fratello due anni fa – racconta – e anche la madre a gennaio è stata arrestata e poi rilasciata. “Il governo sta finanziando governatori e sindaci” perché costituiscano questi “gruppi e consegnino le armi al popolo”, denuncia Garrido. “È necessario che il mondo aiuti il Venezuela a raggiungere le elezioni. L’opposizione non riesce a farlo da sola, perché lo Stato è sequestrato dagli usurpatori”.
Lo strumento che Gallo Garrido sostiene è “l’aumento delle sanzioni alle persone che stanno defraudando la nazione e che stanno usando i soldi del popolo venezuelano”. “Le sanzioni devono aumentare”, insieme al rafforzamento del “quadro delle relazioni geopolitiche perché si trovi una uscita alla situazione venezuelana”: “rispetto della Costituzione”, “convocazione delle elezioni libere”, “subito” ripete di continuo Gallo Garrido. Che spiega: “a poter convocare le elezioni è solo il Consiglio elettorale nazionale, perché il presidente Juan Guaidò non le può convocare. Noi vogliamo la costituzione di un nuovo Consiglio in accordo con lo statuto riconosciuto dall’assemblea nazionale tre settimane fa. Tutte le pressioni dal mondo devono concentrarsi sul ristabilimento dell’ordine costituzionale”.
Non è pensabile, prosegue Gallo Garrido, “un dialogo e una mediazione per dare tempo al governo o al signor Maduro”: “la mediazione non è costituzionale perché Guaidò è il presidente della Repubblica venezuelana per mandato dell’assemblea nazionale”. Maduro e i suoi uomini “stanno usurpando il potere, usando la forza e le armi”, una “semplice mediazione” non basta. A suo avviso il sostegno a Guaidò nel Paese sarebbe schiacciante. Secondo Gallo Garrido “tutta la comunità internazionale, farà pressioni e lavorerà per l’ingresso degli aiuti umanitari”: questa “non sarebbe ingerenza, perché il popolo oggi soffre ed è dominato dai gruppi paramilitari fuori legge. Il principio dell’ingerenza non sussiste”.
“Noi vogliamo e ci impegniamo per la pace, il rispetto della costituzione, le elezioni”, conclude Gallo Garrido.
Intanto oggi arriva da Bruxelles la notizia di un ulteriore impegno della Commissione europea per 50 milioni di euro destinati ad aiuti di emergenza per i venezuelani più bisognosi. “L’Unione europea rimane in prima linea nella mobilitazione internazionale a sostegno del popolo venezuelano”, afferma oggi Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue, che domani sarà a Quito ai lavori del Gruppo di contatto. “Stiamo lavorando per rafforzare la cooperazione internazionale, per garantire che gli aiuti umanitari, compreso questo nuovo impegno, raggiungano le persone in modo imparziale e attraverso canali indipendenti, senza alcun tentativo di politicizzare la consegna degli aiuti”.