Haiti, Msf: in arrivo 100 tonnellate di aiuti medici per 30mila pazienti
Due aerei sono partiti dal polo logistico di Medici Senza Frontiere a Bruxelles. "L'invio degli aiuti è stata un vera e propria sfida contro il tempo"
"Due aerei con 100 tonnellate di forniture mediche per la cura di 30mila pazienti" sono partite dal polo logistico di Medici Senza Frontiere (Msf) a Bruxelles direzione Haiti, colpita lo scorso 14 agosto da un terremoto di magnitudo 7,2 che "ha provocato oltre 2.000 morti e 9.900 feriti e ha distrutto circa 61.000 case e 24 strutture mediche". Lo riferisce in una nota la stessa ong. Il carico degli aerei, specifica il comunicato, "comprende forniture per la raccolta del sangue, kit per medicazioni e ingessature, barelle, sistemi per l'approvvigionamento di acqua pulita, taniche per lo stoccaggio di oltre 260mila litri di acqua e 40 tende per l'allestimento di strutture e centri di salute per cure di emergenza".
"L'invio degli aiuti è stata un vera e propria sfida contro il tempo" dichiara Hussein Choker, operatore del polo logistico di Bruxelles. "Haiti è un'isola lontana e in questo caso avere uno stock è fondamentale per fornire una risposta rapida ed efficace, nel giro di 24-48 ore".
Nella nota si spiega che "nei tre Dipartimenti più colpiti (Sud, Grand 'Anse e Nippes), nell'area meridionale dell'isola, sono circa 500.000 le persone - il 40 per cento della popolazione totale di queste aree - che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria, secondo le stime dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha). Molti ospedali hanno dovuto evacuare i loro pazienti e molte strutture attualmente funzionanti sono sovraffollate e con medicine e forniture mediche limitate".
Nel Dipartimento del Sud, a Port-à-Piment, Msf riferisce di aver "assistito i feriti e stabilizzato i pazienti fin dalle prime ore dopo il terremoto". Anche l'ospedale della ong a Port-à-Piment "è stato danneggiato", stando a quanto riporta Msf. "I pazienti, soprattutto le donne ricoverate nel reparto di maternità, sono stati evacuati in un ospedale da campo. A Port-à-Piment, Msf sta anche stabilizzando i pazienti evacuati dalla vicina Les Anglais, rimasta isolata dal resto della provincia a causa dei danni alle strade - si legge nel comunicato -. A Les Cayes, un'altra équipe Msf supporta l'ospedale locale con forniture mediche e personale, mentre a a Port-Salut un team sta ricevendo pazienti con ferite e fratture, alcuni dei quali necessitano di interventi chirurgici". A Nippes, prosegue il testo, "Msf supporta l'ospedale locale di Sainte-Thérèse a Miragoâne con donazioni di forniture mediche e il supporto di chirurghi e infermieri. L'ong supporta anche il Centro di Salute della città di Petit Trou con donazioni e rifornimenti d'acqua. La città di Baradères è isolata, cosa che sta rendendo molto difficile inviare e far arrivare aiuti e forniture. Alcune forniture sono state già donate all'ospedale e adesso un team sta provando a raggiungere le aree isolate da frane e smottamenti". Nel Grand'Anse, continua la nota, "alcune vie d'accesso sono gravemente danneggiate, come quella tra Les Cayes e Jérémie. Msf si sta preparando alcune forniture via mare e aerea, per ovviare alle difficoltà di spostamento via terra". Nella capitale Port-au-Prince, riferisce l'ong, "il terremoto non ha causato danni a infrastrutture o edifici. Tuttavia, molte persone ferite stanno giungendo in città dalle aree colpite per ricevere le cure. Msf cura i feriti nell'ospedale di Tabarre e nel nuovo centro d'emergenza nel quartiere di Turgeau, conosciuto come l'ospedeale Sacré-Cœur. In questa struttura - prosegue il comunicato - il primo giorno sono stati ricoverati 30 pazienti feriti. A poche ore dal terremoto per affrontare potenziali carenze di sangue, in collaborazione con le autorità locali, Msf ha rapidamente lanciato una campagna di raccolta sangue".
Nei prossimi giorni, conclude la nota, "Msf continuerà a rafforzare l'intervento in risposta al terremoto. Stanno raggiungendo l'isola diversi operatori umanitari, esperti nella risposta all'emergenza, compresa la dottoressa Claudia Lodesani, presidente di Msf in Italia, che più volte ha svolto missioni umanitarie sull'isola". (DIRE)