Guerra in Ucraina: Europa divisa a Parigi. Oggi riflettori su Riad. Stati Uniti e Russia ignorano Kiev e l’Ue

Spenti i riflettori sul vertice informale europeo a Parigi, si accendono le luci sul palcoscenico di Riad, dove le delegazioni di Russia e Stati Uniti, accolti dalle autorità dell’Arabia Saudita, avviano colloqui affermando di cercare la pace in Europa.

Guerra in Ucraina: Europa divisa a Parigi. Oggi riflettori su Riad. Stati Uniti e Russia ignorano Kiev e l’Ue

Escludendo, però, i diretti interessati: Ucraina e Unione europea. L’incontro a 8 (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Polonia, Spagna, Danimarca, Paesi Bassi, più i leader Ue) promosso ieri dal Presidente francese Macron si è concluso con un sostanziale nulla di fatto – addirittura senza una dichiarazione finale congiunta – almeno sul piano delle decisioni immediate, mentre da parte di tutti è stata ribadita l’intenzione di porre fine al conflitto scatenato da Putin tre anni fa. Europei divisi sull’invio di truppe, anche solo in funzione di interposizione (favorevoli Francia e Regno Unito, contrari, con differenti motivazioni, Germania, Italia, Polonia e Spagna); si segnala semmai una convergenza sull’aumento delle spese per la sicurezza e la difesa, senza alcuna quantificazione né impegno temporale. Dinanzi all’Europa divisa, hanno buon gioco Russia (l’aggressore) e Usa (spettatore interessato) a provare a dirimere la matassa.
Per Macron la pace in Ucraina “dev’essere accompagnata da garanzie di sicurezza forti e credibili”. “C’è bisogno di una pace duratura. La Russia deve porre termine alla sua aggressione”. Apparentemente il coro procede fin qui all’unisono. D’accordo il segretario generale della Nato Rutte e gli altri leader presenti a Parigi. Il cancelliere tedesco Scholz specifica: “La questione ora è come si possa garantire la pace senza che le decisioni vengano prese al di sopra del popolo ucraino”. Dai vertici Ue, Von der Leyen e Costa, parole nella stessa direzione: per l’Ucraina serve una “pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza”.
Dalla Cina sembra arrivare un richiamo a Usa e Russia, quando dal ministero degli Esteri si afferma: “Tutte le parti interessate” alla guerra in Ucraina “dovrebbero partecipare ai colloqui di pace”. Quindi non si dovrebbe escludere Kiev, e neppure i Ventisette. Il ministro degli esteri italiano Tajani oggi afferma: “L’incontro di Parigi è stato interlocutorio, uno scambio di idee. Si è discusso di difesa, ma non è stato un vertice risolutivo”. “Senza un accordo anche con gli Usa, l’Europa da sola non potrà garantire la sicurezza sul fronte orientale né la difesa dell’Ucraina”: parole che in sostanza ribadiscono il tentativo dell’Italia di fare da ponte tra Europa e Stati Uniti. Un appello che però Trump sembra disdegnare.

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Fonte: Sir