Guantánamo, 20 anni dopo: "Anniversario che non avrebbe mai dovuto essere raggiunto”
La denuncia di Amnesty International: "39 uomini di religione musulmana continuano a essere detenuti a tempo indeterminato, in violazione del diritto a un giusto processo (a cui non sono mai stati sottoposti) e di altri diritti riconosciuti a livello internazionale". Appello a Biden
“A Guantánamo, 39 uomini di religione musulmana continuano a essere detenuti a tempo indeterminato, in violazione del diritto a un giusto processo (a cui non sono mai stati sottoposti) e di altri diritti riconosciuti a livello internazionale. Le commissioni militari istituite per processare i detenuti di Guantánamo non hanno garantito agli imputati il diritto a un giusto processo e non hanno fornito giustizia alle vittime e ai sopravvissuti degli attacchi dell’11 settembre 2001”. E’ la denuncia di Amnesty International, in occasione del ventesimo anniversario dell’apertura della prigione militare di Guantánamo Bay dove “continuano a verificarsi gravi violazioni dei diritti umani ad opera del governo statunitense”.
Un anniversario che “non avrebbe mai dovuto essere raggiunto”, sottolinea l’organizzazione secondo cui “già dai tempi dell’amministrazione Bush, esperti di sicurezza nazionale ed esponenti politici avevano concordato che quel famigerato centro di tortura e di ingiustificata detenzione a tempo indeterminato doveva essere chiuso”. Amnesty International ha sollecitato il presidente Biden a tenere fede al suo impegno di chiudere Guantánamo una volta per tutte. "Più a lungo quella prigione resterà aperta, più a lungo la credibilità globale degli Usa nel campo dei diritti umani risulterà compromessa".