Effetti della pandemia: in Ue l'energia da rinnovabili supera le fonti fossili
E' l'effetto della pandemia che ha determinato una minore domanda di energia per le misure di contenimento. I dati di Eurostat: nel 2020 superato il milione di GWh da fonti rinnovabili, quasi 30 mila in più rispetto alla produzione da combustibili fossili
Nel 2020 in Europa le energie rinnovabili hanno superato per la prima volta i combustibili fossili nella produzione di elettricità: è l'effetto della pandemia, che ha determinato una minore domanda di energia, per le misure di contenimento adottate in tutto il mondo. Lo rivela Eurostat: la quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata nel tempo e nell'anno della pandemia (dati provvisori) ha superato il milione di GWh (Gigawattora), quasi 30 mila in più rispetto alla produzione da combustibili fossili.
"I dati preliminari del 2020 - sottolinea l'istituto di ricerca europeo - indicano una diminuzione significativa del consumo interno di combustibili fossili dell'UE. (...) I dati preliminari del 2020 mostrano che il consumo di petrolio e prodotti petroliferi è diminuito del 12,9% rispetto al 2019. Rispetto al 2005, il consumo di petrolio e prodotti petroliferi ha registrato un calo del 23,1% nel 2020. I consumi interni di gas naturale sono stati meno colpiti nel 2020: la diminuzione rispetto al 2019 è stata solo del 2,6%. Tuttavia, dal 2005 si è registrato un calo dell'8,9%. Il consumo di carbone (lignite e carbon fossile) ha continuato il suo forte calo, a seguito degli effetti della pandemia combinati con quelli delle politiche di uscita del carbone. Rispetto al 2019, i dati provvisori del 2020 mostrano cali significativi del 20,0% per la lignite e del 18,0% per la carbon fossile. Dal 2005 al 2020 il consumo di carbon fossile si è più che dimezzato (-51,2%), mentre la lignite è diminuita del 44,9% nello stesso periodo".