Don Peppe Diana: arresti domiciliari per mandante omicidio, in gravi condizioni di salute. Mons. Spinillo (Aversa), “atto umanitario educativo”
“Ci atteniamo a quanto la legge dispone e rispettiamo ogni decisione del tribunale anche nella dimensione più umanitaria. Leggiamo questo atto umanitario come educazione al rispetto della vita”.
Lo dice al Sir mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, commentando la notizia dell’uscita dal carcere di Nunzio De Falco, il mandante dell’omicidio di don Giuseppe Diana, il sacerdote di Casal di Principe, ucciso la mattina del 19 marzo 1994, nella sua parrocchia di San Nicola di Bari, mentre si accingeva a celebrare la messa. De Falco, 71 anni, è stato scarcerato, perché in gravi condizioni di salute. L’uomo, condannato a due ergastoli – oltre per l’omicidio di don Peppe Diana anche per quello di Mario Iovine, braccio destro di Antonio Bardellino -, era detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari ma il tribunale di sorveglianza ne ha autorizzato il rientro a casa, a Villa Literno, nel Casertano.