Dal primo gennaio oltre 100 mila famiglie sotto sfratto in Italia
L'allarme dei sindacati degli inquilini. Con la fine dell'anno via libera definitiva agli sfratti dopo il blocco per l'emergenza covid. “Occorre un piano di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Ma nel Pnrr non è previsto nulla”
Dal primo gennaio non ci sarà più alcuna ancora di salvezza per chi vive sotto sfratto. Oltre 100mila famiglie aspetteranno l'arrivo dell'ufficiale giudiziario. Il decreto mille proroghe aveva previsto tre “finestre” di sblocco degli sfratti: a luglio (per quelli pre pandemia e a settembre e fine dicembre per gli altri). “Siamo preoccupati anche perché c'è stata una ripresa delle richieste di sfratto, dopo il fermo per covid dei tribunali”, spiega Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia, che insieme a Sicet, Uniat e Unione Inquilini, ha tenuto una conferenza stampa a Roma per chiedere al Governo Draghi misure più efficaci per affrontare il problema casa. “Nel Pnrr non c'è alcun investimento sull'edilizia pubblica e sociale -aggiunge Chiappelli-. Ci sono circa 100mila domande di alloggi popolari inevase. Occorre un piano nazionale di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Permetterebbe di recuperare circa 500mila alloggi”.Basta guardare i dati delle richieste di sostegno all'affitto presentate con i bandi straordinari per l'emergenza Covid per farsi un'idea di quanto il bisogno di alloggi popolari sia cresciuto. A Roma a fronte di oltre 49mila domande (nel precedente bando pre covid erano state 16mila) sono state accettate solo 16mila. A Milano, 16.965 domande e quelle accettate 6.800. A Napoli 46mila domande (il dato di quelle accolte non è ancora disponibile). A Catania 15mila (nei precedenti bandi 1.500) e quelle accolte circa 10mila. “Sono famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare -sottolinea Chiappelli-. La pandemia ha aumentato il numero di famiglie in difficoltà. Ma non ci sono disponibilità di alloggi popolari”. Per il 2020 ci sono circa 260 milioni di euro per il fondo sostegno affitto e per il fondo morosità incolpevole. Per il 2023 nulla.