Cuba: annunciato il rilascio di 553 detenuti dopo l’appello giubilare del Papa. Card. Parolin, “segno di grande speranza”
“La notizia dell’annunciata graduale scarcerazione di 553 prigionieri cubani è un segno di grande speranza in questo inizio di Giubileo”.
Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, interpellato dai media vaticani mentre si trova in Francia. “È significativo – ha aggiunto il cardinale – che le autorità dell’Avana abbiano legato direttamente questa decisone all’appello di Papa Francesco, il quale nella Bolla di indizione del Giubileo, e poi in diverse altre occasioni, ha chiesto gesti di clemenza come tante volte è accaduto in occasione dell’Anno Santo”.
Dopo l’annuncio ufficiale di martedì, da parte del presidente cubano Díaz-Canel, che aveva messo in relazione la liberazione dei detenuti agli appelli del Papa, sottolineando, al tempo stesso, che tale pratica di clemenza era già stata messa in atto in passato, il Governo cubano ha iniziato ieri il graduale processo di rilascio dei detenuti. Tra questi ci sono persone considerate prigionieri politici, probabilmente una quindicina, come ha reso noto l’agenzia Efe, la quale cita come fonti alcuni attivisti e ong. Finora non sono compresi i prigionieri più noti a livello internazionale, come gli oppositori José Daniel Ferrer e Félix Navarro o gli artisti Luis Manuel Otero Alcántara e Maykel Osorbo, definiti prigionieri di coscienza da Amnesty International.
Tuttavia, tra le persone rilasciate ci sono attivisti e persone condannate per aver partecipato alle proteste antigovernative dell’11 luglio 2021. La decisione cubana è stata annunciata pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato a sorpresa la loro decisione di rimuovere Cuba dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, decisione presa nel 2017 durante il primo mandato del repubblicano Donald Trump. Una scelta che potrebbe essere revocata dalla nuova Amministrazione Trump, anche considerando le posizioni del Segretari odi Stato designato, Marco Rubio.