Accordo Israele e Hamas: Baskin (ex negoziatore Israele), “un cattivo accordo è meglio di nessun accordo”

“L’accordo concordato tra Hamas e Israele è sul tavolo dalla fine di maggio. È un cattivo accordo perché non riporta immediatamente a casa tutti gli ostaggi. È un cattivo accordo perché richiederà almeno 12 settimane, probabilmente di più, per essere attuato. È un cattivo accordo perché manca l’intera componente politica per stabilire chi governerà Gaza quando la guerra sarà finita. È un cattivo accordo perché non stabilisce esplicitamente che la guerra finirà e che Israele si ritirerà da Gaza, ma un cattivo accordo è meglio di nessun accordo”. 

Accordo Israele e Hamas: Baskin (ex negoziatore Israele), “un cattivo accordo è meglio di nessun accordo”

È quanto scrive, in una nota pervenuta al Sir, Gershon Baskin, scrittore e notista israeliano, direttore per il Medio Oriente dell’International Communities Organization (Ico). Baskin ha preso parte alle trattative per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, catturato nel 2006, da un commando di terroristi palestinesi penetrato in territorio israeliano attraverso i tunnel scavati a Gaza. Il militare venne liberato 5 anni dopo in cambio di 1.027 palestinesi. Tuttavia, si legge nel testo, “credo che questo accordo porterà alla fine della guerra. Hamas non l’avrebbe accettato senza ricevere promesse dal Qatar e dall’Egitto che la guerra, in effetti, sarebbe finita. Credo che Egitto e Qatar abbiano ricevuto assicurazioni da Trump che la guerra si sarebbe conclusa con questo accordo. Tutti gli ostaggi dovrebbero, alla fine, tornare a casa, ma dobbiamo essere pronti alla possibilità che alcuni siano sepolti sotto le macerie degli edifici bombardati da Israele, insieme a migliaia di gazawi dispersi. Molti prigionieri palestinesi saranno rilasciati, ma non tutti torneranno nelle loro case. Spero che non tornino mai alla violenza. Spero che Israele non li arresti mai più”. Insomma, per Baskin, alla fine “un cattivo accordo è meglio di nessun accordo”. Una volta che questo sarà concluso e pienamente attuato, afferma l’ex negoziatore, “noi israeliani dobbiamo costringere Israele ad andare a nuove elezioni. Dobbiamo insistere su una Commissione Nazionale d’Inchiesta e dobbiamo ritenere Netanyahu e il suo governo responsabili. Il popolo palestinese dovrebbe ritenere Hamas responsabile del disastro che ha portato sul popolo palestinese e su Gaza. Sono stati commessi crimini di guerra da entrambe le parti di questo conflitto – denuncia Baskin – e noi, il popolo di Israele e della Palestina, stiamo vivendo l’inferno del trauma a causa della guerra più lunga della nostra storia”. Da qui la convinzione che “non esiste una soluzione militare a questo conflitto e non ne è mai esistita una. Non esiste una lotta armata praticabile per liberare la Palestina e non ne è mai esistita una. Ci sono sette milioni di ebrei israeliani e sette milioni di arabi palestinesi che vivono sulla terra tra il fiume Giordano e il mare Mediterraneo. Entrambi i popoli sono qui e vi rimarranno. Entrambi hanno il diritto all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla libertà, e alla dignità. Questa deve veramente essere l’ultima guerra israelo-palestinese”.

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Fonte: Sir