Corridoi umanitari, assistenza, soccorso in mare: l'impegno delle fondazioni bancarie
Presentata la terza edizione del nuovo progetto di Acri realizzato grazie a una partnership di 14 Fondazioni di origine bancaria e 9 organizzazioni del terzo settore e ong. Righetti: “Non possiamo più accettare la privazione dei diritti ad alcuni esseri umani, che sarebbe intollerabile se toccasse noi”
Consolidamento del meccanismo dei corridoi umanitari, sostegno ad attività di assistenza sanitaria e giuridica a migranti giunti da poco o in fase di passaggio, supporto alle attività di soccorso in mare. Su queste tre linee di azione parte oggi la terza edizione del Progetto Migranti, un’iniziativa, promossa dalla Commissione per la Cooperazione internazionale di Acri, che ha l’obiettivo di contribuire a fornire una risposta concreta alle criticità connesse ai flussi migratori che interessano il territorio italiano. Un progetto che si realizza grazie a una partnership di 14 Fondazioni di origine bancaria e 9 organizzazioni del Terzo settore e Ong. Per realizzare i progetti, le organizzazioni partecipanti attivano una fitta rete di quasi 50 altri partner pubblici e privati, sui territori di accoglienza. Giunto alla terza edizione, quest’anno il Progetto Migranti è dotato di un budget complessivo di circa 1,2 milioni di euro, messi a disposizione dalle fondazioni.
L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di un evento (che si può rivedere su www.acri.it), condotto da Marianna Aprile, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Giorgio Righetti, direttore generale Acri; Valeria Taurino, direttrice generale SOS Mediterranée; Cesare Fermi, direttore Regione Europa Intersos; Giulia Spagna, Rappresentante per l’Italia e Capo Programma Regionale Drc Europa. “Le fondazioni di origine bancaria sono estremamente orgogliose di dare avvio alla terza edizione del Progetto Migranti – afferma Righetti –, perché non possiamo più accettare la privazione dei diritti ad alcuni esseri umani, che sarebbe intollerabile se toccasse noi. Il Progetto Migranti ha l’obiettivo di ripristinare le condizioni minime di dignità, attraverso il sostegno ai corridoi umanitari, all’assistenza sanitaria e giuridica dei migranti e al soccorso in mare. La pandemia non ci ha scoraggiati, al contrario, questa edizione ha visto il più alto numero di adesioni:14 Fondazioni da tutta Italia si sono unite convintamente per contribuire, insieme alle Ong che realizzeranno il progetto, a tutelare i diritti fondamentali delle persone che arrivano in Italia”. Il Progetto Migranti, promosso da Acri, è sostenuto da: Fondazione Con il Sud, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cariparma, Fondazione Carispezia, Fondazione CR Lucca, Fondazione di Sardegna, Fondazione CR Fabriano, Fondazione Varrone, Fondazione CR Bolzano, Fondazione CR Imola, Fondazione Banco Napoli, Fondazione Sicilia, Fondazione CR Padova e Rovigo. Sono partner operativi della terza edizione del Progetto Migranti: per i corridoi umanitari - Intersos, Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia; per i migranti in fase di passaggio - Rainbow for Africa, Diaconia Valdese, Caritas Intemelia, Danish Refugee Council; per il soccorso in mare - SOS Mediterranée.
Secondo i dati di Unhcr, nel 2020 in Europa sono arrivati 94.080 migranti; di questi, 34.133 sono arrivati in Italia. La stima dei morti e degli scomparsi in questi viaggi è di 1.066. Gli arrivi “via mare” sono stati 86.649; “via terra” 7.431. Tra questi, la cosiddetta rotta balcanica, ovvero la rotta percorsa dai migranti che cercano di entrare in Europa dal confine croato, nel 2020 ha registrato 26.928 “attraversamenti irregolari” (+78% rispetto al 2019). I numeri del primo semestre del 2021 sono in crescita rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: 31.105 migranti sono arrivati sulle coste meridionali europee; 807 sono i morti o dispersi in mare (Unhcr). A questi numeri, va aggiunto quello dei migranti attualmente bloccati fuori dalle frontiere europee (Balcani, Mediterraneo, Turchia), che ammonta complessivamente al momento a 125.110 (dati Frontex).
Il totale dei migranti arrivati in Europa nel periodo 2014-2021 è di circa 2,3 milioni; i morti nel tentativo di raggiungere il continente sono oltre 21mila (Unhcr).
Sei interventi, tre linee di azione
Il progetto Migranti prevede, innanzitutto, un consolidamento del meccanismo dei corridoi umanitari. In particolare, saranno realizzati percorsi di accoglienza e integrazione per 50 profughi che giungeranno in Italia attraverso i corridoi umanitari dalla Grecia, gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio. Si inizierà con una missione preparatoria per incontrare e selezionare i beneficiari. Quindi, si passerà alla preparazione e all’organizzazione dei viaggi sicuri in Italia. I profughi giunti nel nostro Paese saranno accolti presso appartamenti diffusi, riceveranno beni e servizi di prima necessità, come vestiario e alimenti, buoni spesa, scheda trasporti pubblici, ricariche telefoniche, buoni vestiario. Saranno, inoltre, accompagnati nel disbrigo di tutte le pratiche amministrative e legali riguardo le procedure di regolarizzazione della presenza in Italia. Beneficeranno costantemente di assistenza medica e legale. In seguito, parteciperanno a percorsi di integrazione e verso l’autonomia: corsi per il miglioramento delle competenze linguistiche e culturali, formazione per l’inserimento lavorativo al fine di garantire il raggiungimento dell’autonomia socio-economica.
Il progetto prevede anche l’accoglienza per un anno di 40 migranti provenienti dai progetti dei corridoi umanitari dalla Libia implementati dalla Federazione delle Chiese Evangeliche. Fcei individuerà i partecipanti tra i richiedenti asilo già registrati presso l’Unhcr, presenti nei centri di detenzione, che hanno necessità immediata di protezione: persone che hanno particolari necessità sanitarie e psicologiche. Una volta arrivati in Italia, i migranti saranno accolti presso la “Casa delle Culture” di Scicli (Ragusa), una struttura inaugurata nel 2014 con il sostegno della comunità metodista locale, e appositamente dedicata a quei migranti che, in ragione della loro vulnerabilità, hanno necessità di un luogo protetto. Oltre a garantire l’accoglienza, la Casa offre ai propri ospiti orientamento e formazione e promuove sul territorio programmi sociali e interculturali aperti alla popolazione locale, con lo scopo di diffondere una “cultura dell’integrazione” in tutto lo sciclitano. Con gli ospiti vengono avviati percorsi di empowerment e di accompagnamento, verso la loro piena autonomia socioeconomica, sono inoltre supportati nell’iter per il riconoscimento della richiesta di asilo, dell'ottenimento del permesso di soggiorno, e inseriti in percorsi di integrazione attraverso corsi di lingua italiana. Un altro aspetto è quello che si inserisce nel programma “Corridoi Universitari” e prevede il rilascio di visti d'ingresso per motivi di studio a studenti titolari di protezione internazionale in Etiopia. Il progetto prevede di portare in Italia 43 studenti, che verranno accolti da 24 Università in tutta la Penisola. I beneficiari del programma arriveranno in Italia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2021, per potersi immatricolare presso le Università. Il viaggio verrà organizzato da Caritas Italiana in stretto rispetto della normativa vigente per la prevenzione del contagio Covid-19. Una volta in Italia, gli studenti verranno iscritti alle Università, presso la facoltà scelta, e ospitati per lo più negli alloggi/studentati universitari o in alloggi messi a disposizione dalle Caritas diocesane. Le Università si occuperanno dell’inserimento dei beneficiari nel contesto universitario e nel percorso di studi sostenendo i costi di vitto, alloggio e borsa di studio per gli studenti. Ciascuno studente riceverà un computer portatile, parteciperà a un corso intensivo di lingua italiana e potrà accedere a un servizio di consulenza etno-psicologica per eventuali vulnerabilità collegate all’esperienza migratoria. A questo si aggiunge “Pagella in tasca”, il progetto che promuove l’ingresso in Italia con un visto per studio non universitario di 35 minori non accompagnati rifugiati in Niger, a supportarne l’accoglienza in Italia attraverso l’affidamento familiare e ad accompagnarli nel loro percorso di studio e di inclusione sociale, con il sostegno delle famiglie affidatarie, dei tutori volontari e delle comunità locali. I minori non accompagnati sono attualmente esclusi dalla maggior parte dei programmi di “resettlement”, perché il loro trasferimento e accoglienza sono decisamente più complessi rispetto a quelli degli adulti e dei nuclei familiari. I minori saranno individuati dallo staff Intersos che gestisce le attività di protezione e istruzione nei campi in Niger, in collaborazione con Unhcr. Il principale criterio di selezione sarà la motivazione allo studio, valutata sulla base di diversi colloqui e dei dati sulla frequenza alle attività educative. Per ciascuno sarà presentata all’Ambasciata italiana la richiesta di visto per studio. Una volta giunti in Italia, dopo un breve periodo in una struttura dedicata, i minori verranno affidati alle famiglie, selezionate dai servizi sociali del Comune. Il progetto prevede per ciascun minore una borsa di studio di 550 euro al mese per 12 mesi, che verrà erogata alla famiglia affidataria a copertura dei costi di sostentamento dei minori. È inoltre previsto, soprattutto nella prima fase dell’accoglienza, un supporto ai minori e alle famiglie affidatarie da parte di un educatore e di un mediatore culturale, nonché una consulenza psicologica e legale ove necessario.
Per quanto riguarda l’aspetto del sostegno ad attività di assistenza sanitaria e giuridica a migranti, i progetti sono due. Il primo è D(i)ritti al confine, realizzato da Danish Refugee Council (ente capofila), Rainbow for Africa, Commissione Sinodale per la Diaconia, Caritas Intemelia. Il progetto interviene in tre aree dove si concentrano i migranti in transito: Trieste (in entrata dai Balcani), Ventimiglia e Oulx (in uscita verso la Francia) e mira a rafforzare e strutturare la risposta umanitaria lungo i confini settentrionali, tramite azioni dedicate nell’ambito dei bisogni primari, dell’assistenza sanitaria e dell’orientamento socio-legale, al fine di fornire un aiuto diretto alle persone migranti e rifugiate che, in fuga dal loro paese d'origine, alle frontiere si trovano nuovamente in situazioni di crisi ed emarginazione. La rete valorizza le expertise sul campo, per costruire una risposta integrata per le persone in transito in sinergia con i servizi territoriali, per aumentare la capacità di far fronte ai bisogni primari, facilitare l’accesso alle informazioni e alle procedure di tutela legale per persone migranti e rifugiate, incluse le persone con vulnerabilità, minori non accompagnati, famiglie, vittime di tratta, donne sole. C’è poi SOS dal Mediterraneo - #TogetHerForRescue, realizzato con SOS Mediterranée Italia. Il progetto è volto a co-finanziare le operazioni di soccorso in mare di SOS Mediterranée, che saranno realizzate nel 2021 attraverso la nave Ocean Viking, allo scopo di ridurre il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo centrale. Il progetto mira a coprire tutte le aree di intervento in cui opera l’organizzazione: dal salvataggio in mare, all’assistenza a bordo, fino al lavoro di testimonianza a terra finalizzato a veicolare una corretta informazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma del Mediterraneo. Nel dettaglio, le operazioni di soccorso si articolano in diverse attività: ricerca e avvistamento di imbarcazioni a rischio; salvataggio dei naufraghi e messa in sicurezza a bordo della nave; presa in carico e cura medica dei naufraghi; coordinamento con le autorità competenti e sbarco in un porto sicuro; raccolta di testimonianze.