Coronavirus. Un filo che non si spezza: telefonate tra volontari e familiari dei detenuti della reclusione al Due Palazzi
L'immediatezza di una telefonata tra alcuni familiari delle persone detenute e volontari della parrocchia della reclusione Due Palazzi riesce ad accorciare le distanze, rassicurare e a mantenere le relazioni tra dentro e fuori il carcere in questo momento di fragilità per tutti.
In questi giorni di “arresti domiciliari”, in tanti hanno tirato fuori dai bauli le spine dei telefoni fissi e le hanno rimesse al loro posto, dov’erano state per decenni, attaccate alla parete. Un vecchio sistema, fino a poche settimane fa ritenuto oboleto, oggi ritrova tutto il suo senso, perché a casa c’è sempre qualcuno a rispondere adesso.Il telefono fisso di Silvia (il nome è di fantasia) in realtà non è mai stato staccato. Lei non ce l’ha il cellulare, preferisce darti appuntamento a casa, verso sera.Ogni...