Caporalato, siglato il protocollo anti-sfruttamento. Orlando: "Passo importante"

L'accordo siglato al Viminale dai ministeri dell'Interno, dell'Agricoltura e del Lavoro assieme all'Anci, prevede l'istituzione di una Consulta composta da rappresentanti di ciascuna delle parti firmatarie. Partirà una mappatura dei Comuni per soluzioni alloggiative dignitose che superino la situazione dei cosiddetti "ghetti-dormitorio"

Caporalato, siglato il protocollo anti-sfruttamento. Orlando: "Passo importante"

Contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e contro "l'odioso fenomeno" del caporalato, arriva un Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto siglato al Viminale dai ministeri dell'Interno, dell'Agricoltura e del Lavoro assieme all'Anci. Il documento servirà a incrementare le iniziative sul territorio per l'attuazione delle misure previste dal Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura (2020-2022) e per nuovi progetti a livello locale. L'accordo prevede l'istituzione, presso il ministero dell'Interno, di una Consulta che sarà composta da rappresentanti di ciascuna delle parti firmatarie, a cui saranno chiamati a partecipare soggetti pubblici o privati o individui di comprovata esperienza nel settore. Partirà inoltre, con l'apporto dell'Anci, una mappatura dei Comuni per soluzioni alloggiative dignitose che superino la situazione dei cosiddetti 'ghetti-dormitorio' per i lavoratori agricoli stranieri.

Al Viminale erano presenti, per la firma, i ministri del Lavoro Andrea Orlando, dell'Interno Luciana Lamorgese e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli assieme al presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco.

"Il Protocollo che si firma oggi - ha esordito Orlando - segna un passo molto importante nel contrasto a un fenomeno odioso che interessa un settore strategico della nostra economia. Ritengo che il metodo seguito, quello della sinergia tra istituzioni, corpi intermedi e società civile, sia davvero l'unico modo per agire in modo incisivo. 
L'obiettivo principale del protocollo è promuovere la cooperazione interistituzionale attraverso il diretto coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l'attuazione delle misure previste dal Piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e il caporalato, nonché di muovere la realizzazione e la diffusione di progetti provenienti da associazioni di categoria che operano nel settore dell'agricoltura".

Il ministro spiega che questo Protocollo "è strettamente anche correlato al Piano triennale" adottato dal tavolo da lui presieduto e "sarà valido fino al periodo di vigenza del piano stesso". Nell'ambito del Procollo il ministero del Lavoro "si impegna in particolare a supportare le amministrazioni comunali nell'attuazione del piano triennale a livello locale anche attraverso una mappatura puntuale, che sarà condotta assieme all'Anci, con il sostegno del Fondo nazionale per le politiche migratorie, individuando così le aree più esposte a maggior rischio verso le quali indirizzare prioritariamente le azioni in materia di soluzioni alloggiative che siano dignitose. E potranno beneficiare del finanziamento inserito nel Pnrr che è pari a 200 milioni di euro".

Andrea Orlando continua: "Ci si impegna così anche a sostenere" le iniziative contro il caporalato "attraverso le risorse del Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione, ndr), del Fondo sociale europeo, del Fondo nazionale delle politiche migratorie e di altri Fondi di provenienza comunitaria che dovessero rendersi disponibili con interventi che riguarderanno tutto il territorio, tendenzialmente volti a rafforzare l'occupazione e il mantenimento delle condizioni di regolarità lavorativa delle categorie maggiormente vulnerabili, in particolare i cittadini di paesi terzi e di vittime di sfruttamente" ma anche per "disegnare e avviare un meccanismo nazionale che assicuri identificazione, protezione e assistenza e reinserimento socio-lavorativo delle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura". Una proposta di linee guida nazionali in materia, annuncia il ministro, "sarà presentata al tavolo nazionale il prossimo 27 luglio".

Con il Protocollo tra Governo e Anci si mira inoltre, prosegue Orlando, "a rafforzare e riqualificare le attività di vigilanza attraverso l'impiego di task-force multiagenzia che prevedano anche la presenza della figura del mediatore culturale in collaborazione con l'ispettorato del lavoro".
Infine, si punta a "promuovere - in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole forestali - l'agricoltura etica e di qualità, l'inclusione sociale nelle aree rurali, la sensibilizzazione in materia di sfruttamento lavorativo e la promozione del lavoro dignitoso in agricoltura anche attraverso campagne di comunicazione istituzionali e sociali congiunte".

Fai-Cisl: “Da oggi rafforzata la lotta contro lo sfruttamento”

“Il Piano Triennale contro il caporalato da oggi ha uno strumento in più per essere attuato. La sigla del protocollo è importante per noi perché dopo aver contribuito al lungo lavoro di redazione e progettazione di quel Piano, approvato a inizio 2020, era urgente rilanciarlo guardando agli obiettivi concreti da raggiungere soprattutto sui territori maggiormente colpiti”. Lo ha affermato il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, a margine della firma del protocollo, presso il Viminale.
“Il ruolo delle parti sociali – ha proseguito Rota - è determinante per attuare il Piano Triennale in tutti i suoi aspetti, andando oltre la mappatura del fenomeno del caporalato e incidendo concretamente sul miglioramento del mercato del lavoro agricolo, puntando su emersione del lavoro nero, contrattualizzazione, valorizzazione degli enti bilaterali territoriali, crescita della rete del lavoro agricolo di qualità, alla quale sono iscritte soltanto quasi 5mila imprese. Servono interventi urgenti soprattutto laddove i ghetti continuano a crescere, luoghi in cui si concentrano, oltre allo sfruttamento, anche varie altre tipologie di reato”.

“La sigla del protocollo – ha conclude il sindacalista - giunge poco dopo la storica approvazione in Europa della clausola sociale nella nuova PAC, per cui ci batteremo adesso per stipulare un ulteriore protocollo nazionale con cui attuare nel nostro Paese le nuove norme, finalizzato a una concreta condizionalità che leghi i finanziamenti europei all’applicazione dei contratti e al rispetto dei lavoratori. Ma serve al contempo anche un’azione concertata con la grande distribuzione per istituire prezzi agricoli anticaporalato, così come accaduto nel settore bancario con i criteri antiusura, con azioni mirate che tutelino i lavoratori e le produzioni Made in Italy dalle speculazioni e dal dumping sociale”.

L’Osservatorio Placido Rizzotto: “Bene l’istituzione di un Tavolo permanente”

“La sottoscrizione di questo Protocollo con il coinvolgimento del nostro Osservatorio Placido Rizzotto segna un passo importante nel contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, rafforzando il concretizzarsi di quanto previsto nel “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura” (2020-2022).
Particolarmente significativa, come riportato nell’Art. 2 del Protocollo, l’attivazione presso le Prefetture, nell’ambito dei Consigli Territoriali per l’immigrazione, di un tavolo permanente che rilevi i bisogni e le criticità a livello locale; una richiesta che avanziamo da tempo e che abbiamo posto con forza anche il 28 giugno alla Prefettura di Reggio Calabria”.

“Reputiamo che una spinta importante può arrivare dalla promozione dell’adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, con l’attivazione di misure premianti per le imprese agricole. È una battaglia che portiamo avanti da anni e che, insieme al potenziamento delle Sezioni Territoriali della Rete, riteniamo possa essere uno strumento per porre fine all’intermediazione illecita di manodopera e favorire la trasparenza dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro a tutela di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del comparto agricolo, siano essi italiani o migranti”.

“Apprezziamo la maggiore attenzione data alle vittime dello sfruttamento attraverso l’attivazione di un meccanismo di Referral per la loro protezione, la presa in carico e il reinserimento socio-lavorativo – conclude l’Osservatorio -. L’ausilio di mediatori culturali sul campo, in affiancamento agli Ispettori del lavoro, è un’altra misura di grande valore. I Comuni delle aree di maggiori criticità, dove sono presenti ghetti ed insediamenti rurali informali, sono chiamati a svolgere un ruolo di fondamentale importanza affinché si trovino soluzioni abitative dignitose per i lavoratori agricoli”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)