CNA Veneto: un bilancio sull'economia veneta in tempo di pandemia
Per le Piccole Imprese, il 2021 si chiude in netta ripresa. Bene il PIL, l’Export, gli investimenti. Ripresa per il settore turistico, ma rallenta durante le festività. De Col, Presidente CNA Veneto: «Ottima la reazione del mondo economico veneto, confermata dai dati in ripresa, frutto dell’impegno delle piccole imprese. Per il prossimo anno, l’auspicio è di uscire da questa situazione, con strategie di concertazione a lunga gittata che riportino con fiducia il Veneto tra i competitor europei. Ribon, Segretario CNA Veneto: «L’impegno per il prossimo anno è di continuare a sostenere la vivacità del tessuto imprenditoriale per affrontare con soluzioni efficaci le criticità strutturali – aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime, e carenza di manodopera specializzata – anche grazie all’attivazione delle risorse del PNRR.»
Siamo alla fine del secondo anno di pandemia, uno tsunami per l’economia nazionale e, ovviamente, per l’economia veneta. Ma per il Veneto la fotografia di sforzo appare tutt’altro che negativa. «Nonostante la situazione e il momento davvero difficilissimo che la nostra economia ha subìto – riflette il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – abbiamo costatato che nel momento in cui ci è stata data la possibilità di riaperture e di riprendere le attività c’è stata una ottima reazione da parte del mondo economico veneto, e i risultati positivi che abbiamo registrato in quest’anno lo confermano: i buoni risultati del PIL, dell’Export e degli investimenti sono opera dell’impegno soprattutto della micro e piccola impresa.»
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto, infatti, per le PMI del Veneto, il 2021 si chiude in netta ripresa, con ottimismo nelle previsione per il 2022. Le imprese venete, nella seconda parte del 2021 hanno ingranato la marcia: indicatori in positivo per il PIL – crollato a – 9% durante il lungo periodo del Covid – che nell’anno che sta per concludersi è cresciuto del 6,4%, riducendo il gap rispetto al periodo pre-pandemia a «soli» 3,2 punti percentuali; per il 2022 si attende un’ulteriore crescita del +4,7%, che porterà l’economia regionale ad un livello superiore a quello del 2019.
Export volano per l’economia veneta con una crescita nel 2021 che ha portato a superare del +10% la flessione subìta nel 2020; per il 2022 previsioni di un’ulteriore incremento della dinamica degli investimenti, valutata nell’ordine del +7,1%. Ed infine netta ripresa del settore turistico con la scorsa estate: + 52 % sul 2020, anche se non è ancora stato superato il gap rispetto al 2019. Tuttavia, i dati sull’aumento dei contagi di queste ultime settimane e il rallentamento delle attività economiche legate alla dimensione sociale preoccupano: si spera che si tratti di una situazione temporanea e di veloce risoluzione così da ritornare ad una ritrovata convivialità.
«Dobbiamo continuare ad impegnarci – commenta il Segretario di CNA Veneto Matteo Ribon – per sostenere la vivacità di questo tessuto e affrontare con decisione, e con soluzioni efficaci, alcune delle criticità che si sono manifestate in maniera strutturale nell’ultimo periodo legate in particolare al reperimento delle materie prime e di manodopera specializzata, ai rincari dovuti all’aumento del costi dell’energia, all’aumento di tassazione, all’impatto della burocrazia sulle attività delle PMI.
Il prossimo anno sarà determinante per consolidare la ripartenza anche grazie a tutte le risorse che derivano dai piani della programmazione europea e dal PNRR, che dovranno essere concertati con le forze sociali del territorio, come nella recente legge di stabilità in cui sono stati introdotti degli importanti correttivi frutto della collaborazione con i parlamentari del territorio, sulla partita degli Ecobonus e del Superbonus 110 in particolare, abbattendo il tetto ISEE e prolungando la durata degli interventi».
«È necessario – conclude il Presidente CNA Moreno De Col – lavorare per costruire azioni di politica industriale supportando le filiere e i comparti strategici così da consentire alla nostra regione di tornare a posizionarsi in maniera competitiva nei confronti dei competitor europei. L’impegno oggi prioritario è contenere al massimo l’aumento dei contagi e evitare in ogni modo un nuovo lockdown. Auspico che il prosieguo della campagna vaccinale e il miglioramento delle condizioni generali ci consentano di uscire da questa difficilissima situazione che sta perdurando oramai da molto tempo, per aiutare le imprese, lavoratori e cittadini a tornare alla normalità.»