Buon volo, Ita Airways. Guardiamo a un futuro in cui un nuovo player si aggiunge a quelli rimasti nei cieli italiani
Se la politica non zavorrerà più le sue ali, Ita-Alitalia troverà il suo giusto assetto di volo.
Buon volo, novella Ita Airways che prendi il posto della gloriosa e derelitta Alitalia, ma che ti chiamerai appunto come lei (grazie a un accordo da 90 milioni di euro). D’altronde quel tuo cortissimo nome era già una zavorra in partenza.
Per ora hai le ali gracili, un pugno di aerei e di dipendenti a cui gli stipendi sono tanti brutalmente decurtati rispetto a quelli (notevoli) in uso nell’antica compagnia di bandiera. Ma intanto hai iniziato a volare e a proporti in un mercato nazionale e internazionale che vede agguerrite compagnie low cost fronteggiarsi con altre “di bandiera” in un momento in cui i viaggi aerei sono nel pantano del Covid.
Non c’è dubbio che, per almeno alcuni anni, il traffico aereo pagherà dazio, non fosse altro per il calo del turismo intercontinentale. La situazione (pandemia, vaccinazioni, documenti e regole le più diverse) è tale da scoraggiare certamente i weekend a New York per approfittare dei saldi, o la settimana a Dubai o Seychelles per godere del sole fuori stagione.
Anche le nuove modalità di comunicazione tra le persone che si sono instaurate nel corso del lockdown – vedi riunioni e incontri fatti via internet da casa o dall’ufficio – stanno cambiando il modo di fare affari e la necessità di viaggi “fisici” di lavoro.
Si pensi poi al crollo della convegnistica, alla forte crisi delle grandi fiere, all’utilizzo sempre più diffuso dell’on line che “taglia” molti passaggi in presenza; alla crescita di quelle ferrovie ad alta velocità che hanno cancellato buona parte dei voli nazionali in Italia, Francia, Germania, Spagna…
Quindi bisognerà essere veramente bravi in un mercato più piccolo di prima, per guadagnare e quindi crescere ulteriormente. E la nuova Alitalia dovrà farlo con le sue mani, ché l’aiutino governativo è finito per sempre. Con i soldi che abbiamo bruciato nella vecchia Alitalia, è già molto che gli aerei ora non vadano a pedali…
Ma scurdammoce ‘o passato e guardiamo a un futuro in cui un nuovo player si aggiunge a quelli rimasti nei cieli italiani. Gli aerei sono i fili che ci collegano con il mondo, e la nostra economia da quei fili è tenuta su, sia in entrata (turismo), sia in uscita (siamo tra i maggiori Paesi esportatori del mondo). Se la politica non zavorrerà più le sue ali, Ita-Alitalia troverà il suo giusto assetto di volo: glielo auguriamo per lei e per noi.